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Soffice, dorata, profumata d’olio e di origano. La focaccia barese è un simbolo, una poesia salata da gustare con le mani. In questa versione completamente vegetale, senza strutto né derivati animali, la tradizione incontra la semplicità di una cucina sana, senza perdere nulla in gusto o croccantezza. L’impasto resta morbido e ben alveolato, la superficie è tempestata di pomodorini succosi, olive e quella pioggia leggera di origano che sa di domeniche pugliesi. È una ricetta che parla di casa, di mani infarinate e profumi che escono dal forno e invadono la cucina ma… hai mai provato la focaccia barese vegana? Provarla non significa rinunciare al suo sapore autentico: al contrario, significa riscoprirlo attraverso l’essenzialità degli ingredienti. Una focaccia leggera, digeribile, perfetta per ogni momento della giornata: a pranzo, come aperitivo o da portare in spiaggia, avvolta in carta oleata come si faceva un tempo.
Contenuto
Per l’impasto:
Per la superficie:
Per ottenere una focaccia barese vegana soffice e fragrante, l’impasto deve riposare con lentezza. Si mescolano farina 00 e semola rimacinata, lievito, acqua tiepida e una piccola quantità di zucchero per attivare la lievitazione. L’olio extravergine d’oliva lega gli ingredienti e dona elasticità. Dopo una prima lievitazione in ciotola, l’impasto va steso in teglia ben unta, lasciato nuovamente a riposare per sviluppare al meglio sapore e consistenza.
La superficie della focaccia barese vegana viene condita con pomodorini tagliati a metà (schiacciati leggermente per far uscire il succo), olive nere, origano secco e un’ultima generosa dose d’olio evo. Una spolverata di sale grosso completa il quadro di questa ricetta vegana. Il segreto? Premere leggermente con le dita per creare le tipiche fossette: raccoglieranno l’olio e il succo dei pomodori, regalando al morso un gusto ricco e rotondo. Questa fase non è solo tecnica: è anche gesto familiare, tramandato. Ogni pugliese ha nella memoria una focaccia mangiata così, seduti su un muretto o appena usciti dal panificio. Riproporla oggi, con una sensibilità alimentare diversa, è un modo per unire memoria e futuro.
La focaccia barese cuoce in forno statico ben caldo (almeno 220°C) per circa 25 minuti. Deve formarsi una crosticina dorata, ma l’interno deve rimanere soffice. Una volta sfornata, meglio lasciarla intiepidire leggermente prima di servirla, per assaporarla al meglio e non rovinare la consistenza dell’impasto. Ottima appena fatta, si conserva bene anche il giorno dopo, leggermente scaldata. La sua bontà è tutta nel contrasto tra la base croccante e l’umidità della farcitura. Ed è proprio in quel primo morso che la Puglia ti abbraccia, anche senza parole e anche se è vegana.
Enjoy!
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