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Battaglia di Canne: la leggenda di Annibale in Puglia

Battaglia di Canne: la leggenda di Annibale in Puglia | Puglia.com

Canne della Battaglia è un piccolo colle tra il fiume Ofanto e il Tavoliere, nel territorio di Barletta, che ancora oggi vibra di memoria e mistero. In questo lembo di Puglia si consumò uno degli scontri più celebri dell’antichità: la Battaglia di Canne del 216 a.C., durante la Seconda guerra punica. Fu qui che Annibale, generale cartaginese, sconfisse con astuzia e ferocia l’esercito romano, grazie a una delle strategie militari più celebri e ancora oggi studiate in tutto il mondo. Ma oltre alla storia scritta dai vincitori, resta una fitta rete di racconti tramandati, che rendono Canne non solo un luogo archeologico, ma un crocevia di mito e suggestione.

Battaglia di Canne: l’intelligenza strategica di Annibale

La leggenda della Battaglia di Canne, come ogni leggenda che si rispetti, nasce dalla realtà. Annibale riuscì a circondare le legioni romane con una manovra a tenaglia mai vista prima. Con l’aiuto di truppe celtiche e numidiche, mise in ginocchio l’intero esercito romano, causando oltre 50.000 vittime in un solo giorno. Si narra che il fiume Ofanto si tinse di rosso e che il vento, da allora, porti ancora l’eco delle grida dei soldati. Secondo alcune fonti locali, Annibale avrebbe piantato il suo campo base sul colle per dominare la pianura sottostante, lasciando segni incisi nella pietra oggi quasi invisibili, ma evocati da chi conosce il territorio.

I racconti tramandati: presagi, segni e apparizioni

Non a caso, anche Dante Alighieri cita la Battaglia di Canne nell’Inferno, evocandola come simbolo di distruzione e inganno militare. La menzione nella Divina Commedia ha contribuito a rafforzare il mito del luogo, rendendolo un topos letterario oltre che storico. Nel tempo, le storie si sono arricchite di elementi quasi soprannaturali. Si dice che Annibale fosse guidato da un sogno premonitore in cui un toro nero – simbolo della vittoria – gli indicava la strada tra le colline pugliesi. Alcuni anziani del posto raccontano di notti in cui, con la luna piena, si sentono rumori di zoccoli e clangore di armi, come se il passato volesse riemergere. Altri sostengono che gli elefanti di Annibale in Puglia abbiano lasciato impronte nelle cave vicine, impronte che riappaiono con la pioggia.

Battaglia di Canne: un’eredità tra storia e mito

Oggi l’area archeologica di Canne della Battaglia, situata su una collina che domina la valle dell’Ofanto, custodisce resti dell’antico insediamento daunio, tratti di strada romana, una basilica paleocristiana e un antiquarium con reperti e pannelli didattici. Visitare questo luogo non significa solo ripercorrere una pagina epica della storia antica, ma anche immergersi in un paesaggio che ancora oggi conserva l’aura del mito. Una passeggiata tra le rovine, il vento che soffia tra gli ulivi, lo sguardo che abbraccia la piana: tutto contribuisce a rendere Canne un luogo sospeso, dove storia e leggenda si fondono.



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