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All’Università di Bari arriva la materia di studi in Storia dell’Integrazione Europea, un progetto ambizioso cofinanziato dalla stessa commissione dell’UE e capace di legare tra loro argomenti di giurisprudenza, economia e storia. La nuova cattedra Jean Monnet è stata vinta dall’ateneo del capoluogo di regione pugliese e affidata al docente Carlo Spagnolo, che potrà a sua volta contare su un intero staff interdisciplinare prestigioso e che renderà l’intero percorso assolutamente formativo.
L’obiettivo con cui è stata ideata la cattedra in Studi dell’Integrazione Europea è riportare al centro dell’attenzione i momenti fondanti della stessa Unione Europea, spesso persi di vita e dimenticati al punto che è spesso messa in discussione la stessa cittadinanza continentale a favore di istinti più localistici e nazionalisti. Il senso dell’intero corso sarà pertanto la promozione di alcuni valori che, secondo i suoi ideatori, si stanno perdendo, in particolare tra i più giovani, e che l’Università di Bari si dovrebbe preoccupare di tenere vivi.
Il nome dell’intero progetto è Sfide storiche, politiche della memoria ed integrazione europea. Sud Italia e l’area mediterranea, e si snoda attraverso tre diverse linee di lavoro. La prima è interna all’ateneo ed è legata all’istituzione di una serie di nuovi corsi e moduli di insegnamento, rivolti agli studenti che si iscriveranno in Studi dell’Integrazione Europea. Una seconda si diramerà sullo sviluppo di diversi percorsi di ricerca su quello che è il passato dell’intero Mezzogiorno, comprendendo anche tutte le trasformazioni che dal dopoguerra e dall’ingresso nell’Unione Europea l’ha portato a essere quel che è al momento. L’ultima linea di lavoro sarà affrontata nelle scuole, con iniziative specifiche, percorsi di aggiornamento per gli insegnanti, conferenze e dibattiti sull’argomento.
La nascita del corso in Studi dell’Integrazione Europea è divenuto un passaggio necessario nel momento in cui ha iniziato ad andare perso il valore del passato dello stato italiano, tra i padri fondatori dell’Unione Europea. Un’Italia che al momento, chiudendosi in sé stessa, perde quel suo valore, e che rende necessario un intervento per costruire una rivoluzione nel continente partendo dallo stesso Stivale.
Data: 22 Ott 2018
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