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Durante i lavori necessari al potenziamento della rete fognaria pluviale della provincia di Lecce sono stati rinvenuti diversi resti della civiltà messapica. Parliamo del comune di Muro Leccese, nel cui territorio sono stati recuperati dei depositi funerari con all’interno delle ossa di bambini e numerosi vasi dell’epoca, oggetti di piccole dimensioni che venivano utilizzati nelle sepoltura dei più piccoli. Lo studio preliminare lascia intendere che non si tratti di un vero e proprio sepolcro, quanto al massimo di un deposito dove sono stati ammassati i resti e gli oggetti più importanti di alcuni defunti, in questo caso giocattoli, una tradizione tipicamente associata ai Messapi che è giunta fino a noi con un gran numero di testimonianze.
Il ritrovamento dei resti umani messapici e dei loro oggetti è avvenuto all’interno di una rudimentale cassa scoperta a circa duecento metri di distanza da un’area archeologica già abbastanza vasta e celebre del leccese, all’interno della quale l’Università del Salento è già al lavoro con un diversi scavi e ricerche specifiche, con studi iniziati già diciotto anni fa e finanziati grazie al supporto della Regione Puglia. Tra i resti più importanti della suddetta zona di interesse archeologico spiccano nello specifico l’antica cinta muraria di età messapica, un edificio residenziale risalente anch’essa al IV – III sec. a.C. e parte di una necropoli con due tombe a semicamera di grande valore architettonico e storico.
Recuperati lungo la vecchia via che conduce da Muro Leccese ad Otranto, i resti rinvenuti recentemente saranno ora trasportati e custoditi presso le stanze della Soprintendenza dei Beni culturali di Lecce, Brindisi e Taranto che procederanno al successivo restauro. Il tutto era custodito a ben due metri di profondità, sotto due spesse lastre di pietra lavorate poste lì per mano umana. Nel corso del 2017 a Muro Leccese è stata inaugurata, all’interno del museo di Borgo Terra la sezione messapica, mentre in precedenza c’era solo quella medievale, e la recente scoperta permetterà non solo di fornire maggiori informazioni sugli antichi popoli che abitavano questo territorio ma anche di ampliare quell’area.
Data: 28 Nov 2018
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