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Presentata a Bari, in concomitanza con la vicina Giornata nazionale contro la violenza sulle donne del 24 novembre, l’app contro le molestie di genere, creata per aiutare tutte le vittime di abusi a denunciare i loro aggressori. Ad essere al centro dell’attenzione in questo sono gli atti di stalking, bullismo e molto altro, attraverso una minuziosa archiviazione di messaggi e prove con valore legale giunti via smartphone, che siano questi SMS, telefonate, mail, chat, messaggi tramite app terze come Whatsapp o Telegram, immagini, video. Il nome della particolare applicazione è MyTutela, ed è stata sviluppata da Marco Testi e Marco Calonzi, già consulenti informatici presso diverse procure e tribunali italiani, a seguito del caso dell’omicidio di Sara di Pierantonio, la ventiduenne soffocata e bruciata dal suo fidanzato a Roma, il quale, danneggiando il telefono della ragazza, ha avuto modo di occultare diversi dettagli importanti.
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L’app MyTutela è stata presentata a Bari in assoluta anteprima nazionale ed è già disponibile per tutti i dispositivi con sistema operativo a base Android, presto anche per Apple. Attraverso la particolare applicazione sarà più semplice archiviare ogni forma di abuso che possa valere successivamente come prova in tribunale, spronando le vittime di violenza di ogni genere, in particolar modo quelle di genere, a denunciare il proprio aggressore. MyTutela è l’unica applicazione riconosciuta ufficialmente dalle varie forze dell’ordine e consentendo di scaricare un report dei dati con valore legale da presentare in fase di denuncia e processo, fornisce direttamente le prove per inchiodare gli eventuali persecutori.
L’applicazione MyTutela è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’assocazione Mede@, dedicata a combattere vari fenomeni di violenza e che già collabora con il comune di Bari aprendo diversi sportelli anti-bullismo in diversi punti critici come scuole, chiese, associazioni sportive; per questa ragione la presentazione è avvenuta nel capoluogo pugliese. Grazie a quest’app le varie vittime di violenza, bullismo e abuso potranno salvare il materiale eventualmente probatorio su una memoria virtuale in cloud, senza occupare spazio fisico nello smartphone, pronto a disposizione delle forze dell’ordine e dei legali.
Data: 26 Nov 2018
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