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L’Asl di Barletta-Andria-Trani ha previsto un servizio di scorta per i medici che opereranno con visite a domicilio. L’iniziativa servirà a rendere più sicuro il servizio su chiamata per i medici di guardia a cui saranno forniti strumenti come smartwatch con rilevatori gps per un’eventuale richiesta d’aiuto e nella segnalazione della posizione. I medici saranno accompagnati da guardie giurate, quelle che solitamente presidiano ospedali e pronto soccorso. «Stiamo procedendo con un accordo a trattativa diretta, –ha detto Ottavio Narracci, il direttore generale dell’Asl della sesta provincia– nell’ambito delle norme vigenti per gli appalti pubblici, per avere ad horas la disponibilità di questo servizio».
Tutti i medici considerati a rischio saranno dotati di dispositivi hi-tech che possano lanciare l’allarme in caso di aggressioni. I dispositivi smartwatch, collegati alla piattaforma comunicheranno con una centrale operativa sempre attenta a fornire il giusto supporto in caso di necessità. L’innovazione al momento è ancora in fase di perfezionamento ma funzionerà in maniera piuttosto intuitiva con la possibilità per l’operatore di premere semplicemente un tasto di allarme, a questo seguirà il contatto diretto del medico e nel caso in cui non dovesse rispondere si andrebbe avanti con la procedura d’allarme, essendo quindi il medico in chiara difficoltà.
Lo smartwatch consentirà di localizzare immediatamente il medico per indirizzare l’intervento in suo aiuto. Le misure sono state studiate appositamente da un gruppo di lavoro ad hoc coordinato dal direttore dell’Unità Operativa sicurezza e sorveglianza sanitaria dell’Asl Bat Danny Sivo. «Abbiamo disegnato una piantina precisa dei luoghi di lavoro per individuare il punto esatto in cui si trova la persona che lancia l’allarme -ha spiegato il direttore- a essere dotati di smartwatch saranno i medici più esposti, quelli in servizio al pronto soccorso, nei dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze patologiche, nelle guardie mediche e nella Rems (residenza esecuzione misure di sicurezza)».
Un metodo attraverso il quale consentire ai medici di operare in completa sicurezza, migliorandone anche la stessa percezione da parte di medici e pazienti. Negli scorsi giorni sono partiti i test per verificare il funzionamento dei dispositivi che l’azienda richiederà in comodato d’uso attraverso una convenzione Consip.
Data: 15 Nov 2017
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