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Marchio DOP e IGP per la Cipolla Bianca di Margherita di Savoia (BT)

Marchio DOP e IGP per la Cipolla Bianca di Margherita di Savoia (BT)

La Puglia si riconferma massima produttrice di eccellenze alimentari e riceve dalla Commissione Europa un’altra denominazione alla tutela comunitaria IGP (Indicazione Geografica Protetta) per la Cipolla Bianca di Margherita di Savoia (BT), che dal 20 ottobre 2015 è ufficialmente iscritta nel Registro europeo delle denominazioni d’origine DOP e delle Indicazioni geografiche IGP tutelate dall’Unione europea contro imitazioni e falsi.

La Puglia giunge così alla quinta denominazione IGP con quella assegnata alla cipolla bianca, prodotto esclusivo dei comuni di Margherita di Savoia, Zapponeta e Manfredonia, che contano un’importante produzione di cipolle in Puglia, estesa su una superficie di 1710 ettari per una raccolta di oltre 370mila quintali.

Il prodotto pugliese, attraverso un test condotto dal gruppo di orticoltura dell’Università di Foggia, è risultato nettamente vincente sui parametri di dolcezza, succulenza e consistenza croccante rispetto agli altri genotipi a confronto di diversa origine, reperiti sul mercato francese, emiliano e molisano.

Caratteristiche della Cipolla Bianca di Margherita

  • bulbi particolarmente teneri e succulenti e con basso contenuto di sostanza secca, caratteristica per cui è molto apprezzata in cucina, anche se la poco conservabile e di conseguenza disponibile sul mercato solo per alcuni mesi (marzo-luglio);
  • presenza di una elevata quantità di zuccheri che rendono i bulbi particolarmente dolci; questa peculiarità è molto apprezzata in cucina dove questa cipolla viene utilizzata anche cruda;
  • scarsa presenza di composti solforati che ne limita la pungenza;
  • buon contenuto di vitamina C;
  • basso contenuto di nitrati;
  • perfetta forma del prodotto in quanto il terreno sabbioso non oppone alcuna resistenza alla crescita dei bulbi;
  • scarsa percentuale di bulbi verdi, in quanto il trapianto manuale consente l’inserimento delle piantine ad una profondità tale da favorire il completo imbianchimento dei bulbi.

Il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, sottolinea il ruolo preponderante del lavoro manuale svolto nelle campagne pugliesi dagli agricoltori che assicurano la genuinità del prodotto che non subisce alcun trattamento particolare se non quello dell’asciugatura dei bulbi lasciati in campo per alcune ore.

Eccellenze alimentari pugliesi con riconoscimento comunitario

I riconoscimenti ottenuti per i prodotti pugliesi: 8 DOP al “Pane di Altamura”, al formaggio “Canestrato pugliese”, alle olive “Bella della Daunia” e agli oli “Collina di Brindisi”, “Dauno”, “Terra di Bari”, “Terra d’Otranto” e “Terre Tarentine”, 29 DOC e 6 IGT ai vini, e le IGP per le “Clementine del Golfo di Taranto”, per il limone “Femminello del Gargano” e per il “Carciofo Brindisino”; ci sono inoltre 233 prodotti agroalimentari regionali riconosciuti “tradizionali” dal Ministero delle Politiche Agricole.


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