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No Tap, l’oncologo salentino Serravezza sospende lo sciopero della sete

No Tap, l’oncologo salentino Serravezza sospende lo sciopero della sete

“Non beve Serravezza e non bevono neppure gli alberi”: è all’insegna di questo slogan che gli attivisti presenti al presidio No Tap si erano riuniti nelle campagne salentine oggetto dei lavori della Trans Adriatic Pipeline per l’installazione del tanto discusso gasdotto. Ieri, a otto giorni dallo start della protesta, l’oncologo salentino Giuseppe Serravezza ha sospeso lo sciopero della sete, mantenendo solo quello della fame. A convincerlo a fare un passo indietro, seppur parziale, è stato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che nel pomeriggio ha fatto visita all’oncologo nella sua abitazione a Casarano. Il governatore della Puglia si è impegnato a farsi promotore presso il premier Gentiloni della convocazione di un incontro urgente a Roma alla presenza dei sindaci del Salento e dello stesso oncologo.

Prosegue quello della sete, Emiliano chiede incontro con premier Gentiloni

«Berrò solo l’acqua — ha detto Serravezza — perché la Regione ci ha ascoltato, ma non mangerò fino a quando non ci ascolterà anche il governo nazionale». Se la richiesta di Emiliano non dovesse essere recepita, i sindaci sono pronti ad attuare una mobilitazione collettiva sotto Palazzo Chigi. Davanti alla casa del professionista c’erano circa 300 persone, tra cui una folta presenza di attivisti aderenti al comitato No Tap. Una quarantina i comuni della provincia rappresentati da sindaci e amministratori.

Negli scorsi giorni erano stati inutili di fronte alla fermezza di Serravezza gli appelli ad interrompere la protesta estrema formulati dai sindaci del Salento, dagli attivisti, persino dal prefetto di Lecce, Claudio Palomba. L’oncologo ha sposato la battaglia No Tap fin dai suoi esordi, convinto che il terminale di ricezione in cui dovrebbe passare il gas (ubicato a poca distanza dall’abitato di Melendugno) determinerà emissioni pericolose e non sia opera innocua, dal punto di vista ambientale, così come ritiene la multinazionale e i ministeri che ne hanno autorizzato la realizzazione. Ora per lui e chi condivide i suoi ideali si apre un nuovo fronte, direzione Roma.


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