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Il suo nome scientifico è Zelus Renardii e pare che questo insetto sia davvero in grado di uccidere il vettore “sputacchina”. Si caratterizza come un vero e proprio predatore e viene dal nordamerica e, per le sue potenzialità contro la Xylella, si sta pensando al modo in cui farlo riprodurre in Puglia. Pensando a quanto è nocivo questo vettore che ormai da anni ha infestato le campagne pugliesi e per il quale numerosi esemplari di ulivi, anche secolari, sono stati abbattuti, sembra che quella dello Zelus Renardii possa essere davvero la soluzione, così come accadde per il killer dei castagni, il Drycosmus kuriphilus, che fu combattuto con l’antagonista Torymus sinensis. Insomma, anche la Xylella potrebbe essere sconfitta con il suo antagonista, se si riuscisse a controllarne la riproduzione.
La Puglia è interamente a rischio infezione stando a quanto definito dopo il monitoraggio degli insetti vettori della Xylella fastidiosa, per il supporto e la costruzione del Dss, ovvero un decision support system, da un progetto lanciato qualche mese fa da Gianluca Nardone, professore del Dipartimento regionale di agricoltura, che coinvolge il Disspa dell’Università di Bari e il Safe dell’Università di Foggia da tempo impegnate a studiare i vettori del batterio killer.
Proprio a questo scopo si sta studiando un metodo per far riprodurre lo Zelus Renardii, insetto che arriva dal Nord America ed è stato segnalato in Grecia per la prima volta. Gli studiosi hanno deliberato che sarebbe ideale riuscire ad ottenere numerosi esemplari in modo da immetterli nei terreni aggrediti dalla sputacchina. Proprio a questo scopo gli studiosi stanno elaborando una dieta che consenta di allevarne in laboratorio. Oltre a questo, sarebbe ideale anche prevenire, piuttosto che curare, perciò si sta pensando anche di rilasciare degli esemplari di Zelus in zone non ancora infette in modo da prevenire qualsiasi forma di contagio.
Data: 4 Ott 2017
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Si all’allevamento in laboratorio del Zelus Renardii!!!