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Un minore straniero privo di accompagnamento per ogni coppia, single o famiglia che lo richiederà, un progetto capace di dare vita a una serie di nuclei familiari inediti e capaci di promuovere i principi di interculturalità e di inclusione sociale. Queste le idee alla base di Famiglie senza confini, progetto che si avvicina molto ai concetti avanzati dal Modello Riace, presentato recentemente a presso la città di Bari dall’Assessore al Welfare Francesca Bottalico, dal presidente dell’associazione che si occuperà del servizio Grazia Vulpis, dai giudici del Tribunale per i Minorenni di Bari Roberta Savelli e Riccardo Leonetti, dalla rappresentante dell’ufficio Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia Magda Terrevoli, dalla dirigente comunale dell’Osservatorio per l’inclusione sociale Cristina Di Pierro, dal responsabile POS minori e famiglie Francesco Elia, da tutti gli altri collaboratori del progetto e da alcune delle famiglie già aderenti all’iniziativa.
Ad ora a partecipare a Famiglie senza confini saranno un totale di 225 bambini o adolescenti rimasti orfani, già ospiti di diverse strutture del barese. Non è previsto alcun limite di tempo alle coppie e ai single che avanzeranno la richiesta, i quali saranno invitati a prendere parte a percorsi formativi specializzati e dedicati. Ogni famiglia che si verrà a creare avrà un contributo mensile pari a 100 euro, direttamente decurtato dalle rette mensili delle attuali residenze di accoglienza dei ragazzi partecipanti a Famiglie senza confini.
A supporto del progetto sono dedicati una linea telefonica specifica, a cui si aggiunge un team specializzato di esperti tra cui figurano sei psicologi, due assistenti sociali e un educatore. I ragazzi coinvolti sono per lo più adolescenti, privi di una guida adulta che possa accompagnarli verso la maggiore età e di una famiglia che possa accoglierli tornati a casa.
Famiglie senza confini nasce innanzitutto dalla constatazione di un dato semplice, la difficoltà che hanno i vari ragazzi stranieri a vivere nelle attuali strutture a essi dedicate. Le ragioni sono molteplici, il progetto nasce pertanto come una risposta capace di accontentare tutti i partecipanti, creando un’atmosfera calorosa e familiare.
Data: 22 Ott 2018
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