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Una trama degna del miglior Alfred Hitchcock. Protagonista un infermiere 40enne in servizio nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, che, mediante agocannula, ha iniettato nelle vene di una paziente ricoverata nel nosocomio salentino un potente sonnifero assimilabile alle droghe, facendola addormentare, allo scopo di sottrarle un anello in oro con un rubino e diamanti e la fede nuziale. La signora, dopo aver sentito un lieve bruciore di stomaco, è caduta in un sonno profondo per lei inconsueto e al risveglio si è accorta della mancanza dal suo anulare di un anello in oro con un rubino incastonato da piccoli diamanti, nonché di una fede ricordo del 25° anniversario di matrimonio. Allora ha ricordato una conversazione avuta la sera precedente con l’infermiere, che aveva parlato del “valore affettivo” dei ricordi poi sottratti.
I sospetti si sono concentrati subito su Emanuele Sabato, 40enne di Casarano: il personale della Squadra mobile ha proceduto alla perquisizione in casa dell’infermiere trovando proprio i due anelli rubati, mentre nell’armadietto personale in uso all’infermiere all’interno dell’Ospedale sono state rinvenute alcune fiale, ad uso esclusivamente ospedaliero, di medicinali a base di benzodiazepine. Le analisi effettuate nell’immediatezza sul sangue della signora hanno accertato la presenza della stessa sostanza: medicinali che non le erano stati prescritti ma che, con tutta evidenza, le erano stati somministrati dall’infermiere allo scopo di porla in stato di incapacità. Per il 40enne sono scattate le manette con le accuse di rapina, peculato e detenzione di droghe. La Procura di Lecce, su disposizione del PM di turno, dott. Massimiliano Carducci, ha disposto ulteriori indagini in relazione ad altri episodi simili segnalati in passato dal Dirigente dello stesso Reparto.
Data: 23 Dic 2015
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