Sono stati 46, provenienti anche dai Centro Studi di Bologna, Udine, Padova e Milano, gli esperti che hanno preso parte alla prima Task Force della Regione Puglia sulla Xylella, convocata e presieduta dal presidente Michele Emiliano. Ricercatori, studiosi e docenti universitari hanno risposto all’appello, condiviso anche dagli assessori regionali Leo Di Gioia (Agricoltura) e Loredana Capone (Sviluppo Economico) contro una problematica per la quale la Regione ha già stanziato due milioni di euro: “Di fronte a un problema complesso come la Xylella per il quale non esiste ancora una cura, l’unica speranza è riposta negli scienziati, nelle loro intuizioni, nelle loro idee. Tutti i nostri auspici sono dentro questo percorso di ricerca-è stato l’appello con cui Emiliano ha aperto il meeting- Speriamo davvero si possa trovare una soluzione alternativa a una misura non solo al limite dell’insopportabile dal punto di vista naturalistico e dei sentimenti, ma che temiamo insufficiente ad arginare l’espandersi della malattia. Resta il fatto che finché non riusciremo a dimostrare scientificamente che espiantare gli alberi non è necessario, dovremo adempiere agli obblighi internazionali, come stiamo facendo con il piano Silletti”.
Una questione identitaria, oltre che economica, per Emiliano: “Ci sono cose che non si possono cambiare e nella nostra cultura gli alberi di ulivo non si possono sostituire con altro, fanno parte della nostra identità”. La task force lavorerà in coordinamento con il gruppo di ricerca nazionale: “C’è piena sinergia con il ministro Martina e con il governo-ha spiegato il governatore pugliese-che ha deciso di stanziare altri 4 milioni di euro per la ricerca”. Tante le critiche emerse verso il Silletti Bis, con ancora fresche le vibranti proteste degli agricoltori di Oria e Torchiarolo, che hanno coinvolto i territori del brindisino e del leccese in particolare. “Dagli interventi stanno emergendo anche informazioni che possono suscitare qualche speranza e che riguardano, ad esempio, l’uso delle nanotecnologie e delle buone pratiche agricole da porre alla base di strategie per curare le piante malate o comunque per ottenere da queste una reazione positiva. Fermo restando che la Xylella da oltre cento anni non è curabile e che persino gli Stati Uniti d’America, che si misurano con questa malattia da prima di noi, non hanno ancora trovato un rimedio” è stata la replica di Emiliano. Definite anche le modalità di azione del gruppo di esperti coinvolti: “Ciascuno presenterà il proprio assetto e deciderà con chi lavorare e su cosa. Compito della regione e del governo sarà mettere a disposizione una somma di 6 milioni di euro ed eventualmente altre risorse se saranno necessarie. Oggi è il primo incontro, partiamo da zero, e per prima cosa stiamo facendo il punto sullo stato dell’arte. Se riusciremo a elaborare una strategia scientificamente valida, questa sarà di aiuto non solo alla nostra regione ma all’Italia e all’Europa”.
Data: 17 Nov 2015
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