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Gli studenti diventano guide turistiche. Accadrà nel prossimo fine settimana a Bari, quando 313 (altri 147 in provincia) ragazzi delle scuole superiori saranno impegnati come apprendisti ciceroni nella descrizione dei monumenti e 20 volontari factotum (47 nel resto dell’area metropolitana). Molti di loro accoglieranno gli ospiti stranieri in inglese, francese, tedesco e albanese. E’ una delle curiosità inserite nel calendario delle giornate del Fai, il Fondo Ambiente Italiano: sabato e domenica prossimi, 25 e 26 marzo in occasione delle «Giornate Fai di Primavera», la sezione barese del Fondo aprirà al pubblico sette siti, dislocati in città e nella sua area metropolitana. Un modo, spiega una nota, per andare alla “(ri)scoperta della bellezza che ci circonda e che spesso non si conosce o non si vede”.
Ricostruire la coscienza dei luoghi e dei loro saperi è il mantra che fa da cornice alle tappe nel capoluogo. Uno dei beni restaurati, e che sarà in mostra, è Palazzo San Michele, donato dal Comune alla Fondazione Petruzzelli e ora sede dell’istituzione musicale. Questo stabile di Bari Vecchia, in via di San Benedetto, risale alla prima metà del 1700. Fu costruito dai Celestini abbattendo un antico monastero benedettino, risalente al 979. Custodì, per volontà dell’abate Elia, nel 1087 le reliquie di San Nicola in attesa che fosse completata la Basilica. «La finalità dell’iniziativa – ha ricordato Rossella Ressa, responsabile del Fai a Bari – è quella di sollecitare i cittadini a prendersi cura dell’Italia, di interessarsi ai luoghi che sono la nostra storia e il nostro patrimonio artistico e turistico». Invitando lo Stato al rispetto di quell’articolo della Costituzione (il 9) che obbliga la Repubblica alla tutela del patrimonio storico e artistico della Nazione. Poi ci sono gli italiani e il loro rispetto per la Storia. Poi c’è il Fai. «Lo scorso anno – ha ricordato Ressa – a Bari abbiamo raccolto, in due giorni, circa 10 mila euro, parte dei quali – nello spirito del Fai – saranno destinati alla ristrutturazione di una chiesa di Arcuata del Tronto distrutta dal terremoto». Ma i beni culturali aperti si allargheranno alla provincia del capoluogo pugliese: a Giovinazzo sarà possibile visitare il Casale Rufoli, un antico frantoio, e l’Istituto Vittorio Emanuele, già Convento dei Domenicani. La Chiesa e il Convento di Santa Sofia saranno le attrazioni di Gravina in Puglia, mentre a Monopoli la Chiesa e il Chiostro del Monastero di San Martino e il complesso monastico di Santa Chiara ad Altamura saranno descritti al pubblico da ben 90 alunni nei panni di “ciceroni”.
Data: 23 Mar 2017
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