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Dato il numero alto di tumori in Puglia, l’Agenzia Strategica Regionale per la Salute e il Sociale Aress, si è posta come scommessa quella di riuscire ad operare tutti i pazienti in un tempo breve: massimo un mese.
Un desiderio sicuramente ambizioso quello proposto dal direttore Giovanni Gorgoni, ma non impossibile. Con un team di esperti, infatti, sono stati studiati nel dettaglio delle prestazioni e degli interventi, con dei tempi che devono essere rispettati per riuscire a fornire l’assistenza necessaria.
Generalmente è stato studiato che in Puglia i casi più diffusi riguardino i tumori che si manifestano alla mammella, all’utero, alla prostata, al polmone e al colon.
Per riuscire ad operare in un mese, i centri dovranno soddisfare tre fattori:
I centri destinati a diventare un punto di riferimento per le diagnosi e gli interventi delle patologie tumorali, inoltre, saranno suddivisi un un centro , detto Hub, e il raggio, detto Spoke.
Questi due termini, che ricordano la ruota di una bicicletta, hanno come obiettivo quello di mostrare una fitta rete di collaborazione tra le diverse strutture pugliesi.
I pazienti affetti da tumore saranno indirizzati grazie alle indicazioni dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, che indicheranno loro come agire in maniera più semplificata.
Le lunghe attese alle quali i malati venivano sottoposti fin’ora, saranno ora completamente ridotte e accorciate.
Se prima dalla prima visita ad un’altra passavano due settimane, massimo entro 7 giorni si dovrà ottenere un consulto.
La riunione del team, ovvero la collaborazione tra oncologi, psicologi, assistenti sociali, funzionari amministrativi, infermieri e volontari, si terrà almeno una volta a settimana. L’intervento, invece, dovrà essere eseguito in meno di 30 giorni.
Al momento la sfida è aperta per il Policlinico e l’Oncologico di Bari e per il Miulli di Acquaviva. La lista, però, dovrebbe allungarsi di mese in mese.
Data: 3 Lug 2019
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