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Stop alle trivelle, ecco gli Oil Men tra Bari e Barletta

Stop alle trivelle, ecco gli Oil Men tra Bari e Barletta

Anche a Barletta e Bari, così come in altre 20 città italiane, i volontari dell’associazione ambientalista Greenpeace hanno dato vita a un flash mob nel weekend per richiamare l’attenzione dei cittadini sul referendum del 17 aprile al suon di ‘Stop Trivelle’. Vestiti di nero e con mani e volto sporchi di una sostanza oleosa simile al petrolio, i volontari hanno così ricordato l’appuntamento con le urne, esponendo striscioni con il messaggio “Il mare non si trivella” declinato, di città in città, nel dialetto locale. Così a volti dipinti di colore scuro, simile appunto a petrolio, si sono unite scritte declinate nei vari linguaggi, recitanti “Il mare non si tocca” e “Il 17 aprile ferma le trivelle. Vota SI’”.

Flash mob in 22 piazze italiane nel weekend, intanto ecco il supporto di Jovanotti su Twitter

Un deciso sostegno al fronte del ‘NO’ è arrivato anche dal cantante Lorenzo Cherubini, per tutti Jovanotti: sui propri account Twitter e Facebook Jovanotti sta sostenendo con decisione il voto al ‘SI’: “Credo che in Italia-le sue parole-i rischi di queste trivellazioni siano maggiori dei vantaggi, e che cercare petrolio vicinissimo alla costa sia comunque una cosa fuori dalla storia, specialmente in un paese come il nostro: non è facile raggiungere i quorum ma vale la pena tentare.In fondo, si tratta di scegliere se continuare la trivellazione del mare di fronte alle nostre coste per cercare petrolio e gas naturale”.

“È paradossale che una sostanza con la quale non vorremmo sporcarci mai sia invece serenamente ammessa nei nostri mari-spiegano da Greenpeace-con una media di 38 milligrammi per metro cubo, il Mediterraneo è il mare più inquinato dagli idrocarburi al mondo. Il 17 aprile gli italiani hanno la possibilità di fermare almeno le piattaforme più vicine alle nostre coste. Producono solo il 3% del gas di cui l’Italia ha bisogno, e lo 0,8% del consumo annuo di petrolio. Lo fanno inquinando, e molto. Come dimostra il nostro ultimo rapporto ‘Trivelle Fuorilegge’, 3 piattaforme su 4 non rispettano i parametri ambientali previsti dalle normative”.


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