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È stata ritrovata proprio nel giorno di San Valentino una statua della dea Afrodite, grazie al mirabile lavoro dei carabinieri del comando per la tutela del patrimonio culturale (Tpc). La statua rappresentante dea dell’amore e della bellezza era stata rubata nell’agosto del 2011 da un’aula dell’Università di Foggia e nel 2013 era stata notata la messa in vendita da parte di una casa d’aste bavarese, di un reperto che in tutte le sue caratteristiche appariva di chiara origine italica.
La statua acefala risalirebbe al I secolo d. C. e nel momento della scoperta le foto dell’oggetto in vendita erano state confrontate con quelle della Banca Dati dei beni culturali e in questo modo ai militari era stata consentita l’identificazione dell’oggetto in vendita.
Questo ritrovamento ha un valore commerciale di 350mila euro, oltre ad aver consentito di risalire anche al trafficante tedesco ed in questo modo ad un intero traffico di tesori archeologici. Il contrabbandiere era spesso in Italia per valutare i reperti scavati e per rivenderli poi in Germania. I militari seguendolo hanno così ricostruito la rete di traffici a partire dal venditore di Ladispoli, in provincia di Roma, che coordinava le attività di questa specie di supermarket di reperti scavati e recuperati illegalmente oltre che poi rubati e rivenduti all’estero, al trafficante tedesco che li rivendeva sul mercato nero.
Due anni fa i protagonisti di questa vicenda furono scovati e al tempo stesso furono recuperati 2.500 reperti, tra i quali mancava soltanto la “dea dell’Amore”, poi restituita in questi giorni grazie alla rogatoria di stampo internazionale che la Procura della Repubblica di Roma ha avviato. A breve la statua sarà di nuovo esposta per poter essere ammirata in tutta la sua bellezza.
Data: 14 Feb 2018
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