Si è rinnovato anche nel Venerdì Santo 2016 il prodigio della Sacra spina, un frammento della corona di Gesù che è conservata nella Cappella delle reliquie. Un atto che si rinnova quando il Venerdì santo coincide con il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica dell’Annunciazione. Il prodigio consiste nella variazione di colore, che diventa più vivido, del sangue di cui è macchiata la Sacra Spina. Il prodigio ha avuto inizio tra le 16.10 e le 17.10, in quest’ultima occasione – è scritto nel verbale – “si sono rilevate a occhio nudo una seconda gemma, posta all’apice della Spina, e una terza gemma, posta 4/5 mm sotto la prima; ancora più verso la base della Spina, il residuo del precedente prodigio dell’anno 2005 è sembrato rifiorire”. In migliaia hanno fatto visita alla cattedrale di Andria e alla ‘Cappella delle reliquie’ della Basilica di San Nicola di Bari, i due siti pugliesi dove è custodita la Sacra Spina.
“Ho il piacere di annunciare a voi tutti in maniera solenne che il miracolo ha avuto inizio!” è stata la frase attesa nei due centri pugliesi, udita nel pomeriggio con comune commozione. Dopo la frammentazione della corona, si legge negli annali, le spine vennero conservate in varie parti d’Europa (in Italia ce ne sono in diverse località e in Puglia ne sono conservate due: una a Bari nel tesoro della Basilica e una ad Andria, dove è esposta nella cappella di San Riccardo in cattedrale). Su quei frammenti sarebbero rimaste dalla crocifissione di Gesù macchie brunastre, come di sangue raggrumato. E quando il Venerdì santo coincide con l’Annunciazione, le macchie si tingono di un rosso più vivo.
Data: 26 Mar 2016
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