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Un simbolo antico, quello del forno, coniugato a un concetto manuale quanto nobile come la panificazione: nasce così il primo forno comunitario di Bari e provincia. Sabato 17 dicembre il quartiere Japigia lo vedrà venire alla luce. Un percorso figlio di autoproduzioni, prodotti naturali e a chilometro zero e aggregazione. L’idea è degli attivisti dell’associazione Effetto Terra, che a Bari hanno già fatto nascere due orti urbani. L’intento? Aggregare e recuperare il concetto di comunità barese. Le pietanze più gettonate? Nel segno della tradizione, pane, focaccia e tielle. Non chiedono soldi, solo legna per il fuoco e tanto entusiasmo, per riunire tutto il quartiere intorno ad un antico rito per creare una comunità che avrà come obiettivo il recupero di sostenibilità alimentare, di filiera corta e di socialità.
Un’idea semplice quanto innovativa, nata da una semplice domanda. Cosa rendeva le persone più unite in passato? Forse la semplicità della vita, il contatto diretto e quotidiano e il poter condividere momenti comuni di vita. Ci sforziamo di ritrovare tutto questo seguendo molte vie e sperimentando soluzioni che alcune volte possono risultare molto complesse e quindi fallimentari. Di qui la creazione di un forno sociale- fortemente voluta dalle cuoche e contadine Carolina Borghi e Francesca Covelli-che permette di cucinare il proprio pane, ma soprattutto di riscoprire dei momenti di comunità. Per costruirlo sono serviti sabbia calcarea, paglia, terra setacciata e circa 300 bottiglie di vino, rigorosamente vuote, che hanno il compito di fungere da camera d’aria completamente isolante. A insegnare la tecnica ai volontari saranno i maestri Michele Todisco e Alessia Spino. Per assistere alla prima “infornata” ufficiale non resterà che attendere il 17 dicembre: il luogo deputato è via Padre Pio, nelle campagne di Japigia.
Data: 3 Dic 2016
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