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Il The New York Times è tornato a occuparsi, ancora una volta, della Puglia. Questa volta a finire sulle pagine del noto quotidiano americano è stata la città di Barletta.
L’articolo Music From the Death Camps: Alive and Being Readied for a New Home è un’intervista di Milton Esterow, una delle firme più illustri del giornalismo del mondo dell’arte a Francesco Lotoro, musicista e ricercatore barlettano a cui si deve la ricerca e la raccolta in tutto il mondo di musiche composte ed eseguite nei campi di sterminio dei nazisti.
Con l’occasione dell’intervista a Lotoro, inoltre, Esterow illustra ai lettori del The New York Times il progetto alla quale sta lavorando la città della Disfida: la Cittadella della Musica Concentrazionaria.
Come dichiarato dal sindaco Cosimo Cannito, questo nuovo luogo che sta per nascere a Barletta sarà un posto simbolico all’interno del quale custodire la memoria di un pezzo crudele della storia affinché questa non si ripeta più.
Francesco Lotoro, dunque, ha raccontato come la Cittadella della Musica Concentrazionaria rappresenti il coronamento della vasta ricerca degli spartiti musicali condotta negli ultimi 30 anni.
Questi i dati di quanto raccolti fino a questo momento:
Questo monumentale archivio, che permetterà alla Musica Concentrazionaria di tornare a vivere, avrà sede nella Cittadella progettata dall’architetto Nicolangelo Dibitonto, che andrà a riqualificare l’area e le strutture di un’antica distilleria in disuso nella città di Barletta (Puglia, Italia).
Su una superficie di 9.000 metri quadrati, questa ospiterà:
Si prevede che la Cittadella verrà realizzata ed entrerà pienamente in funzione nell’arco di pochi anni. Chissà che il The New York Times non decida di dedicare un altro articolo per la sua cerimonia di inaugurazione…
Data: 23 Giu 2020
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