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Le cure tradizionali non portavano al risultato sperato nel caso della linfangiomatosi di cui era affetta una neonata in cura presso il Policlinico di Bari. È stato questo il motivo che ha spinto l’equipe dell’ospedale a sperimentare un altro farmaco che è riuscito a salvare la bambina. Il caso è saltato subito alla ribalta delle riviste scientifiche internazionali, come primo al mondo in cui un antibiotico ha salvato la vita ad una neonata affetta da linfangiomatosi.
Mai prima di quest’occasione quel tipo di farmaco era stato adoperato in casi del genere, ed è stata proprio l’intuizione dell’equipe che ha consentito alla piccola di aver salva la vita e al tempo stesso al Policlinico di Bari di stabilire un vero e proprio record. L’antibiotico immunosoppressore non era mai stato utilizzato in casi di linfangiomatosi, una malattia congenita molto rara che si manifesta come malformazione del sistema linfatico con una conseguente dilatazione dei vasi e talvolta interferenze con gli altri organi vitali.
Una malattia che era stata diagnosticata alla bambina prima della nascita grazie ad un’ecografia effettuata durante la 36esima settimana di gravidanza. Subito dopo la nascita della piccola la malformazione man mano era cresciuta arrivando sino a comprimere le vie aeree. Il farmaco solitamente adoperato in questi casi risultava ancora una volta inefficace, motivo per il quale l’equipe ha deciso di individuare un’importante e preziosa alternativa.
Uno dei medici dell’equipe ha chiesto ai genitori della neonata se potessero acconsentire alla sperimentazione della terapia. L’antibiotico utilizzato infatti inibisce determinati fattori di crescita e secondo alcune segnalazioni poteva funzionare in malattie simili. Insomma un’intuizione geniale per il dottor Laforgia e per la sua equipe, con il caso pubblicato su Neonatology, importante rivista scientifica internazionale.
Data: 20 Feb 2018
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