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È stato lanciato nello spazio il primo propulsore satellitare ad aria grazie ad un progetto a cui ha partecipato l’azienda Sitael della città metropolitana di Bari. Il motore in questione si presenta unico nel suo genere, capace di convertire i pochi componenti gassosi presenti nell’esosfera terrestre in energia utile al movimento, aprendo così la strada a una nuova generazione di satelliti capaci di volare per anni muovendosi lungo orbite molto basse.
Il progetto è targato European Space Agency (Esa) il cui mappatore di gravità è rimasto in orbita per cinque anni ad un’altezza pari a 250 chilometri grazie a un motore che una volta terminati i 40 chili di xeno utilizzati come combustibile ha utilizzato a tale scopo i componenti dell’atmosfera che lo circondavano. Un progetto a cui ha partecipato per l’appunto la Sitael, di Mola di Bari, che ha realizzato il propulsore in questione. Il testing del motore è stato innanzitutto effettuato in una camera sottovuoto capace di simulare l’ambiente corrispondente ad un’altitudine di 200 metri dalla Terra.
Il primo passo effettuato è stato controllare se la struttura potesse essere accesa tramite lo xeno ottenuto dal generatore di particelle; superata con successo questa fase, il gas in questione è stato sostituito da una miscela d’aria composta da azoto e ossigeno. Tutti i test sono risultati positivi dimostrando come il progetto fosse un successo. Ora che anche il motore del mappatore di gravità in orbita procede con il suo lavoro senza intoppi di sorta si può parlare dell’inizio di una nuova generazione di satelliti spaziali, capaci di muoversi per anni cercando il propellente necessario per i loro movimenti intorno a sé.
Il risultato si conferma come un grande successo ottenuto da una società del barese, capace di evidenziare come il territorio stia puntando sempre più con successo ad un campo fertile e capace di portare ottimi risultati lavorativi come quello delle nuove tecnologie.
Data: 8 Mar 2018
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