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Papa Bergoglio, la Regina Elisabetta, Matteo Renzi, Michele Emiliano e non solo: sono i soggetti protagonisti di “Come Moscarda in Maschera”, mostra inserita nell’ambito delle iniziative legate al Carnevale di Putignano, vuole essere il luogo privilegiato di un percorso tra scomposizione dell’immagine, satira e realtà. Alla base di “Moscarda in Maschera” c’è la creatività di Vincenzo Mascoli, giovane artista pugliese, protagonista di una personale nel Palazzo comunale di Putignano aperta dal 22 gennaio al 5 febbraio 2016.
Dopo la doppia esposizione dal titolo “Fable” nella galleria Opera D’arte di Miami e nel bellissimo Palazzo Tanzarella di Ostuni e dopo aver presentato il suo nuovo progetto dal titolo Anima/le alla 26° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea di Padova a cura di Angelo Michele Annese della Bottega dell’Arte- casa d’arte- e di rientro da Mosca per aver curato le Scenografie per il Festival dell’arte Italiana “Suggestioni di Puglia” con la sesta edizione de “I Giardini Invernali dell’Arte” a Mosca e a Dmitrov, aggiunge al suo percorso un altro interessante lavoro sulle identità, Mascoli inaugura questa mostra di apertura e poi in collaterale al Carnevale di Putignano evento ormai di rilevanza Internazionale.
«Carnevale è tempo di metamorfosi, tempo in cui la realtà si deforma e in cui l’uomo diventa altro da sé. Perché non dare spazio allora ad un artista che guarda alla realtà giocando con il senso delle cose e l’identità delle persone?». La mostra di Vincenzo Mascoli vuole essere proprio questo, il luogo privilegiato di un percorso tra satira, immagine e realtà, che fa riflettere e al contempo diverte, come è giusto che sia, d’altra parte, nel periodo più folle dell’anno. «La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto» scriveva Luigi Pirandello nel 1926 in “Uno Nessuno e Centomila”-il commento della curatrice Manuela Clemente-Il concetto, estrapolato dal celebre romanzo pirandelliano, oltre che rappresentare uno dei lavori più rivoluzionari della narrativa del 900, descrive in modo chiaro il processo di riflessione che porta il protagonista Vitangelo Moscarda alla revisione della propria condizione, identità e relazione con il mondo in rapporto alle possibili immagini di sé che ne scaturiscono. Il personaggio tende infatti a scomporre la sua vita in una serie di frammenti che analizza in relazione alla sua persona e al mondo circostante, in seno alla sua profonda crisi di coscienza. Tema attualissimo se si osserva la realtà come un magma caotico dal quale staccarsi per cercare la propria identità, come nel lavoro artistico di Vincenzo Mascoli. L’artista si assume contemporaneamente la responsabilità della relatività di relazione e dell’assoluto valore della comunicazione. A ricalcare la riflessione pirandelliana, decidere di essere “l’uno e nessuno” di sé stessi senza curarsi delle “centomila” immagini diverse (maschere), può e deve mettere in discussione le relazioni create con la propria esperienza».
Orari: dal 22 gennaio al 5 febbraio tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.30.
Aperture straordinarie 29 gennaio dalle 16 alle 19.30, 30 gennaio dalle 16 alle 20, 5 febbraio dalle 16.30 alle 19.30.
Ingresso gratuito.
Data: 22 Gen 2016
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