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Legambiente, approdato a Barletta il Treno Verde 2016

Legambiente, approdato a Barletta il Treno Verde 2016

E’ approdato ieri mattina nella stazione di Barletta l’unica tappa regionale del Treno Verde di Legambiente, edizione 2016: l’associazione ambientalista rilancia così la sfida per spingere un modello energetico che ha al centro il territorio. L’inaugurazione della tappa pugliese è stata l’occasione per presentare anche in questa regione la Staffetta dei sindaci, la campagna lanciata da Legambiente per chiedere ai primi cittadini italiani di sostenere il Sì al referendum del 17 aprile per poter decidere come progettare lo sviluppo energetico futuro sul proprio territorio. Al taglio del nastro della tappa del convoglio ambientalista erano presenti Antonio Di Vincenzo, Assessore alle Politiche della sostenibilità ambientale del Comune di Barletta, Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia; Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia; Katiuscia Eroe, Responsabile Energia Legambiente e i sindaci di Vieste, Isole Tremiti, Peschici, Margherita di Savoia, Andria, Trani, Bisceglie e Polignano a Mare che hanno firmato il Manifesto dell’Autoproduzione da fonti rinnovabili, a cui hanno già aderito oltre 400 sindaci da tutta Italia.

Unica tappa pugliese, obiettivo sostenere il SI’ al referendum del 17 aprile

«Con la sottoscrizione del Manifesto per l’autoproduzione da fonti rinnovabili – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – chiediamo ai sindaci pugliesi di schierarsi in prima linea contro le politiche petrolifere insensate del Governo nazionale, per costruire un futuro incentrato sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica. Le fonti fossili rappresentano il passato, soprattutto in una regione come la Puglia che produce il 21,5% dell’energia totale da fonti rinnovabili pari al 45% dei consumi totali regionali. Per questo abbiamo ragione di ritenere che questa possa rappresentare la strada più efficace e praticabile per ripensare il sistema energetico in una direzione più moderna, pulita e democratica. Sono già molti gli amministratori che hanno aderito alla nostra “staffetta” per dire ‘no’ a un’Italia ancora schiava del petrolio. La sfida passa per alcune scelte coraggiose capaci di accompagnare un’innovazione diffusa sul territorio e di creare opportunità di risparmio energetico e in bolletta oltre che nuove opportunità lavorative». Sono 258 i Comuni pugliesi censiti da Legambiente a fine 2014, e tutti presentano almeno una tecnologia da fonte rinnovabile sul proprio territorio.

«Attraverso le fonti rinnovabili si possono ridurre i 51 miliardi di bolletta energetica italiana, spesi per importare fonti fossili, aiutare famiglie e imprese a risparmiare e prodursi da soli l’elettricità e il calore di cui hanno bisogno, ridurre inquinamento e emissioni di gas serra – spiega Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente -. In questa prospettiva si crea più lavoro, perché in un modello distribuito si sposta il baricentro verso la gestione e manutenzione con vantaggi per i territori; si muovono investimenti in ricerca e in una innovazione che oggi ha al centro sistemi di accumulo e di gestione dell’energia attraverso smart grid e applicazioni nella mobilità elettrica. Impianti solari termici e fotovoltaici, eolici, da biomasse, geotermici, mini idroelettrici integrati nel paesaggio e con sistemi efficienti sono oggi una opportunità straordinaria per dare risposta alla crisi economica creando opportunità per i territori e per le famiglie da una riduzione delle bollette e da ambienti più vivibili. E’ questa l’alternativa alla dipendenza dalle fonti fossili, l’unica strada possibile per arrivare ad avere un Paese libero da gas, petrolio e carbone».

Sono, invece, 136 i Comuni pugliesi che già oggi producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie residenti e che potremmo definire in teoria 100% rinnovabili. In teoria perché l’energia prodotta dalle diverse tecnologie non viene consumata in loco, ma scambiata con la rete, che nel 2014 ha perso 1.824,9 GWh di energia, più dei consumi dell’intera Provincia di Foggia o Barletta-Andria-Trani. 257 i Comuni che possiedono sul proprio territori un impianto fotovoltaico, per una potenza complessiva di 2.572 MW e un’incidenza sui consumi regionali del 20%. 115 i Comuni dell’eolico con 2.339,3 MW installati e un’incidenza sui consumi del 25%. 6 i Comuni dell’idroelettrico e 34 quelli delle bioenergie.


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