Un calo del 15%, che non può però certo far sorridere. Sono 3519 gli esuberi temporanei indicati dall’Ilva ai sindacati durante l’incontro con i sindacati per l’avvio della consultazione per la proroga dei contratti solidarietà. Si tratta di 556 unità in meno rispetto ai numeri indicati dal siderurgico ai sindacati nello scorso anno, quando fu concordato un numero massimo di 4.074 unità. Il rinnovo riguarderà la quasi totalità della forza lavoro dello stabilimento di Taranto, una platea di 11.033 lavoratori.
“Allo stato non si ravvisano situazioni che potranno determinare esuberi di natura strutturale: non siamo in grado di integrare il salario rispetto a quanto garantito dalle normative attuali” spiega in una nota ufficiale il direttore delle Risorse umane area Sud dell’Ilva in amministrazione straordinaria, Michele Onorato, Il gruppo ILVA, attivo nella produzione e trasformazione di acciaio, è composto da ILVA S.p.A. e da un insieme di società operative strutturalmente collegate e funzionali al processo produttivo della stessa ILVA S.p.A. e l’azienda ha dovuto ricorrere allo stop di alcuni impianti in risposta allo stop imposto dalle prescrizioni Aia e dalla crisi di mercato, in particolare nel settore della produzione di tubi.
L’Ilva ha chiuso il 2015 con una produzione di 4 milioni 800mila tonnellate (6,4 milioni nel 2014, più di 8 milioni nel 2011 e 2012, anno del sequestro dell’intera area a caldo): nella nota l’azienda detta gli obiettivi per il 2016: aumento della produzione e riduzione dei costi, con l’adozione dei tre altoforni in forza, adeguando le produzioni di acciaio al livello della domanda di prodotto attesa dal mercato di riferimento consentendo, anche attraverso la drastica riduzione dei costi, di limitare e in un secondo tempo, di annullare le perdite di esercizio.
Data: 12 Gen 2016
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