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La notizia è stata ufficializzata con la pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, rivista scientifica specializzata sul mondo dell’astronomia, che cita come il pugliese Giuseppe Donatiello, della cittadina di Oria, nel brindisino, abbia appena scoperto una nuova galassia nana.
Il nome della nuova area celeste è Donatiello I in onore del suo scopritore, già celebre in qualità di voce dell’emittente Idea Radio. Dalla sua parte solo una grande passione, quella per le stelle, che lo ha condotto a un rinvenimento sconvolgente, il tutto in qualità di non professionista e non addetto ai lavori.
Già autore di diversi altri articoli legati al mondo dell’astronomia, Giuseppe Donatiello aveva già ottenuto una discreta fama grazie a una serie di pubblicazioni su diverse riviste specializzate. L’ultima, quella legata alla scoperta della galassia nana che porta il suo nome, è intitolata Mirach’s Goblin: Discoverty of a dwarf spheroidal galaxy behind the Andromeda, e funge da consacrazione per il giovane pugliese appassionato di stelle e mondi lontani.
Quando parliamo di Donatiello I ci riferiamo, nello specifico, a una galassia nana sferoidale sita nel complesso della costellazione di Andromeda, a circa 1° dalla stella Mirach Beta Androidae. La data corretta in cui esso è venuto alla luce è del 23 settembre 2016, quando l’astronomo amatoriale Giuseppe Donatiello, nel corso di ricerche autonome riguardanti l’area della Galassia di Andromeda, ha avuto modo di notarla ed evidenziarla. Successive analisi, realizzate grazie al supporto del Telescopio Nazionale Galileo e con il Gran Telescopio Canarias, hanno permesso di stabilire la distanza di Donatiello I dalla Terra, pari a 10,3 milioni di anni-luce. Risulta essere particolarmente vicina, a livello prospettico, alla galassia NGC 404, definita anche Mirach’s Ghost, per questa ragione ha ottenuto il soprannome di Mirach’s Goblin. La conferma della scoperta di Giuseppe Donatiello è stata confermata in questi giorni dalla rivista Astronomy & Astrophysics, con la pubblicazione del suo articolo, confermando le sue ipotesi e rendendo immortale il suo nome nel mondo dell’astronomia.
Data: 25 Ott 2018
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