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Meno Facebook, più medici: al via la campagna regionale di vaccinazione contro l’influenza

Meno Facebook, più medici: al via la campagna regionale di vaccinazione contro l’influenza

Affidarsi meno al web e al “dottor Facebook” e rapportarsi maggiormente con i veri medici. Questo il messaggio fondamentale veicolato in occasione della presentazione della campagna regionale 2016 di vaccinazione contro l’influenza. Per dare il buon esempio, in occasione della presentazione, ieri mattina stazionava davanti agli uffici regionali di via Gentile l’autoemoteca della Asl Bari , con a bordo i medici del Dipartimento di Prevenzione per offrire gratis vaccinazioni a dipendenti e visitatori: tra i primi a vaccinarsi, proprio il direttore generale della Asl Bari, Vito Montanaro.

L’anno scorso c’è stato il 54,7% della popolazione over 65 che ha fatto il vaccino, pari al 14,9% in più dell’anno precedente con un 28% di casi in meno, registrando così solo nove casi gravi e cinque decessi di pazienti comunque gravemente segnati da patologie croniche.La Regione ha acquistato circa 883.000 dosi di vaccino, da destinare alle fasce a rischio della popolazione, bambini, anziani e malati cronici in primis. A presentare la campagna l’assessore al Welfare Salvatore Negro, il direttore del dipartimento Politiche della Salute Giovanni Gorgoni, il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari Filippo Anelli – che ha parlato di “provvedimenti disciplinari” per i medici che non sostengano la vaccinazione – e la direttrice dell’Osservatorio epidemiologico regionale, prof. Cinzia Germinario.

Il rapporto tra casi di influenza e percentuale di vaccinazione è strettamente correlato

A parte i gravi rischi per la salute, che arrivano fino alla morte per chi si ammala di influenza, la questione è anche solo banalmente di costi. La campagna vaccinale costa 4 milioni di euro. Solo i ricoveri ospedalieri per influenza sono costati nel 2015 15,5 milioni di euro, un costo che si potrebbe abbassare notevolmente se in molti si sottoponessero alla profilassi. I dati che confrontano le stagioni colpite dal fuggi fuggi dalle vaccinazioni con quelle più normali sono eloquenti: i numeri dei ricoveri e degli ammalati sono schizzati in alto negli anni in cui si sono diffuse notizie infondate sulla sicurezza dei vaccini, con l’aumento dei decessi tra le categorie più colpite dall’influenza. “Facendo prevenzione – ha concluso la responsabile dell’Osservatorio epidemiologico regionale, Cinzia Germinario – e vaccinandosi si abbattono i rischi e le conseguenze di un ricovero ospedaliero. Nel 2009, anno della pandemia influenzale, ci furono 1665 casi. L’anno scorso solo 680, con un costo di oltre 15 milioni di euro a fronte di un costo di 5 euro di un singolo vaccino che può tutelare dal grave rischio influenzale”.


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