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Si partirà da 20 cani, ma dopo la fase-pilota il progetto sarà esteso ad altri animali non pericolosi: nasce così l’iniziativa “cani di quartiere”, avviata a Bari dalla ripartizione Ambiente, del Comune. Si tratta di un piano studiato per evitare che quegli animali già sottoposti a verifiche sanitarie vengano rinchiusi ingiustamente nel momento in cui siano trovati per strada: la medaglietta che sarà applicata al loro collo permetterà di far comprendere che gli animali sono già stati oggetto di cure veterinarie, sanitarie e alimentari. Evitare accalappiamenti di cani randagi sicuri e tutelare l’igiene comune: queste le due vie sulle quali si muove l’onda.
L’intervento sarà realizzato in collaborazione con l’associazione LAV, d’intesa con la direzione dell’U.O. Randagismo ASL Bari, il settore Ecologia della Polizia Municipale e il gestore del canile comunale. Il programma, ancora in forma sperimentale, per ora conta solo 20 medagliette, ma il numero è destinato ad aumentare in caso di buona risposta.Per il Comune di Bari non si tratta certo di un inedito: già un anno fa da Palazzo di Città erano state istituite una serie di regole per rendere ufficiale la qualifica di operatore in favore delle colonie feline. E dopo la sottoscrizione di un disciplinare era prevista il rilascio di un tesserino. Tra le regole, la garanzia per i gattari di accedere alle zone delle colonie feline per l’alimentazione e la cura dei mici.
Data: 12 Lug 2017
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