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Bari-Bocche di Cattaro, tutto pronto per l’edizione numero 11

Bari-Bocche di Cattaro, tutto pronto per l’edizione numero 11

Dalla Puglia al Montenegro, passando per i porti turistici più prestigiosi d’Europa, si preparano a prendere il largo i circa 50 equipaggi in gara per la regata internazionale EST 105 Bari-Bocche di Cattaro, organizzata (28 al 30 aprile) dal Cus di Bari con lo Yachting Club Porto Montenegro (YCPM) e lo Jugole Grakalic Club (JGC). L’evento, che simbolicamente vuole unire le due sponde dell’Adriatico, è stato presentato nella sala Consiglio dell’Ateneo barese dal presidente Cus Bari Giuseppe Seccia, con il rettore dell’Università degli Studi di Bari Antonio Uricchio, il pro rettore Vicario del Politecnico Loredana Ficarelli, il coordinatore dell’evento, Pasquale Triggiani, il presidente del Coni Puglia Elio Sannicandro, l’assessore allo Sport del Comune, Pietro Petruzzelli, e il presidente dell’VIII Zona FIV Alberto La Tegola.

109 miglia marine fino al fiordo del Montenegro, porto di approdo

Alla gara, come puntualizzato da Pasquale Triggiani, prenderanno parte equipaggi provenienti dai più prestigiosi circoli nautici internazionali, divisi nelle classi `libera´ e `orc´, quest’ultima con le categorie regata, gran crociera, crociera/regata e, in base a queste categorie, verrà creata la classifica finale per raggruppamenti. Ci saranno anche gli equipaggi della Uniba (dell’ateneo barese) e del Politecnico. La regata partirà dall’ansa di San Nicola, giovedì 28 aprile, alle 11,30. Tra i premi ci sarà il «Gender EST 105», riservato alla prima imbarcazione classificata con un equipaggio al 50% femminile, e la «Couple EST 105» il cui equipaggio è formato da una coppia.

I commenti-Il presidente del Cus Bari Seccia ha ringraziato tutti i sostenitori dell’evento e in particolare gli armatori montenegrini, mentre il rettore Antonio Uricchio ha puntualizzato che «la Est 105 non è solo una manifestazione sportiva, ma un prezioso momento di incontro nell’ottica della politica mediterranea del nostro Ateneo». Entusiasta anche il rettore del Politecnico Eugenio Di Sciascio: «Si tratta dell’avvio di un laboratorio multidisciplinare di alta tecnologia, esempio di una capacità di fare ricerca scientifica applicata che è tipicamente politecnica».


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