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Banca della Terra, la Puglia rivaluta terreni incolti

Banca della Terra, la Puglia rivaluta terreni incolti

Un elenco informatico accessibile al pubblico aggiornato di tutti i terreni e fabbricati rurali insistenti, completo di dati catastali identificativi. E’ il sistema in cui è strutturata la Banca della Terra, database creato dalla Regione Puglia al fine di incentivare il recupero a uso produttivo dei terreni agricoli incolti o abbandonati. Un chiaro messaggio spedito da via Capruzzi ai giovani pugliesi: non abbandonate l’agricoltura, abbiate a cuore il recupero dei suoli tralasciati. L’istituzione è prevista nelle norme approvate all’unanimità dal consiglio regionale pugliese per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono dei suoli. L’iniziativa legislativa proposta dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, ha trovato il consenso dell’amministrazione regionale, recependo contributi e emendamenti del Governo regionale e del capogruppo di Noi a Sinistra, Enzo Colonna.

Approvata la proposta di legge per il recupero dei terreni agricoli

Come funzionerà? La Banca conterrà di fatto una serie di dati costantemente aggiornati, riguardanti tutti i terreni e fabbricati rurali insistenti, completo dei dati catastali identificativi e di ogni altra utile caratterizzazione dei beni. Il prossimo step è già delineato: toccherà agli assessorati regionali al Demanio e alle Risorse agroalimentari individuare entro 9 mesi dall’entrata in vigore della legge (comprensivi dei 90 giorni per l’adozione di apposito regolamento da parte della giunta regionale) i terreni agricoli di proprietà della Regione e degli enti controllati dalla Regione stessa per l’affidamento in concessione o locazione a chiunque abbia voglia di intraprendere una attività agricola.

La Banca della Terra consiste in un elenco informatico accessibile al pubblico aggiornato di tutti i terreni e fabbricati rurali insistenti, completo dei dati catastali identificativi e di ogni altra utile caratterizzazione dei beni. Entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge (comprensivi dei 90 giorni per l’adozione di apposito regolamento da parte della giunta regionale) gli assessorati regionali al Demanio e alle Risorse agroalimentari individueranno i terreni agricoli di proprietà della Regione e degli enti da essa controllati per l’affidamento in concessione o locazione a chiunque abbia voglia di intraprendere una attività agricola. Toccherà agli stessi assessorati sondare la disponibilità dei proprietari a iscrivere i fondi agricoli nella Banca della Terra di Puglia. La giunta regionale in caso di inadempienza delle amministrazioni comunali è tenuta a nominare il segretario generale del Comune quale commissario ad acta.


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