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Taranto, allevatore danneggiato dalla diossina tra i candidati a sindaco

Taranto, allevatore danneggiato dalla diossina tra i candidati a sindaco

Quella terra gli ha tolto tanto, ma Vincenzo Fornaro di non dare una mano alla sua Taranto proprio non ne vuole sapere. L’allevatore tarantino, noto per aver riconvertito la sua masseria coltivando canapa dopo aver subito l’abbattimento di circa 600 ovini contaminati dalla diossina, si candiderà a sindaco di Taranto per il movimento civico ‘Taranto respira’. La storia di Fornaro è nota a tutti ormai: la sua prima attività era stata spazzata via dall’inquinamento di Taranto che aveva avvelenato i suoi animali e i suoi terreni. Fornaro si è costituito parte civile nel processo ‘Ambiente svenduto’ per il presunto disastro ambientale causato dall’Ilva. Nell’aprile del 2014 era stato costretto ad abbattere centinaia di pecore contaminate dalla diossina attribuita alle emissioni Ilva e aveva così deciso di raccogliere la sfida di Canapuglia e riconvertire l’azienda. L’obiettivo è quello di trasformare la canapa in 25 mila prodotti sostenibili e bonificare contestualmente il territorio agricolo circostante il siderurgico e le fabbriche inquinanti grazie alle proprietà delle piante.

Vincenzo Fornaro al voto con “Taranto Respira”


Ora i Fornaro sono diventati anche simbolo della voglia di riscatto di un intero territorio
grazie alla decisione di puntare sulla coltivazione della canapa per ridare nuova vita ai loro terreni. Lo stesso Vincenzo Fornaro, ex co-portavoce provinciale dei Verdi e ambientalista sempre in piena linea, nel 2014 si era candidato alle europee – senza però risultare eletto – come capolista della lista Verdi europei-Green Italia per la circoscrizione Sud. Nessun dubbio nelle sue parole circa le priorità per la città: tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini; contrasto all’inciviltà e maggiore sicurezza del territorio. «Non possiamo più accettare che per un preteso ricatto occupazionale o che per gli interessi di pochi, a Taranto si debba morire a causa dell’inquinamento-ha spiegato Fornaro- Non possiamo più accettare di vivere in un ambiente vessato da rapaci imprenditori con la compiacenza di inetti amministratori locali».


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