Home » Cosa vedere » Bari »
architettura rurale pugliacampagne pugliesicultura puglieseitinerari pugliamasseria jescemasseria la cuturamasseria le cesinemasserie altamuramasserie aperte pugliamasserie fortificate pugliamasserie giuggianellomasserie gratismasserie gratuite pugliamasserie pugliesimasserie salentomasserie storichemasserie vernolepatrimoni rurali pugliapuglia autenticascoprire pugliastoria pugliaturismo rurale pugliavacanze in pugliaviaggio pugliavisitare masserie puglia
Tra uliveti secolari e muretti a secco, la campagna pugliese custodisce architetture che sembrano scolpite nel tempo: sono le masserie fortificate, baluardi rurali costruiti tra il XVI e il XVIII secolo per difendere comunità, raccolti e saperi contadini. Più che semplici fattorie, erano piccoli mondi autosufficienti, con torri merlate, chiesette, pozzi e frantoi ipogei. Resistenti alle incursioni e profondamente legate al territorio, oggi alcune di queste masserie in Puglia sono ancora visitabili gratuitamente. Te ne raccontiamo tre tra le più suggestive e accessibili per accompagnarti alla scoperta della pietra che parla.
Contenuto
Tra Altamura e Santeramo in Colle (BA), la Masseria Jesce, uno dei Luoghi del Cuore FAI, appare come una fortezza di pietra immersa in un paesaggio brullo e poetico. Ma è sotto terra che rivela il suo cuore: ambienti ipogei, cisterne e grotte scavate dall’uomo e vissute nei secoli come rifugi, granai e luoghi di culto. Un affresco rupestre dell’XI secolo – una Deesis bizantina – sopravvive su una parete, restituendo al silenzio la voce della preghiera. Il complesso sorge accanto alla via Appia Traiana, antico asse di passaggio tra Roma e l’Oriente. Visitare Jesce, tra le masserie fortificate pugliesi meglio conservate, significa percorrere secoli di storia scolpiti nella roccia, in un’atmosfera sospesa tra sacro, rurale e archeologico.
All’interno della riserva naturale WWF Le Cesine, vicino a Vernole (LE), si erge sobria e imponente la masseria omonima, immersa tra canneti, lecci e specchi d’acqua. Qui si coltivava la canapa e si allevavano animali, ma anche si resisteva: la torre colombaia, il forno in pietra e la cisterna scavata nella roccia parlano ancora del legame profondo tra uomo e paesaggio. Il nome Cesine deriva dal latino caesi e indica le terre disboscate per essere coltivate. La visita alla masseria, accessibile nei giorni di apertura dell’oasi, è un’immersione in un equilibrio raro tra natura protetta e memoria agricola.
Sulla strada tra Maglie e Giuggianello (LE) si apre una meraviglia inattesa: Masseria La Cutura, oggi sede di uno dei giardini botanici più curati della regione. Un tempo luogo incolto – cutura significa “terra dura da coltivare” – è rinata nel XVIII secolo come tenuta agricola fortificata. Oggi accoglie un orto botanico con collezioni di piante grasse, essenze mediterranee e una serra ottocentesca dalle atmosfere oniriche, ma la pietra resta comunque protagonista: nei vialetti, nei muretti, nelle corti chiuse che raccontano una ruralità elegante, trasformata in bellezza sostenibile. Alcune aree sono visitabili gratuitamente, per un’esperienza multisensoriale tra storia, botanica e paesaggio.
Ognuna di queste masserie fortificate è una pagina aperta sulla storia della Puglia rurale. Visitandole, si attraversa un tempo fatto di lavoro, silenzi e resistenza. Non sono solo architetture: sono storie di pietra, raccontate dal vento, illuminate dal sole e ancora capaci di parlare a chi sa fermarsi ad ascoltare.
Indice [ ]
In questa mappa navigabile puoi vedere dove si trova .
Puoi ingrandire o rimpicciolire la cartina per capire dove sono ubicati i luoghi da visitare e capire come raggiungerli facilmente.