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Dica 99. In Puglia vale per i borghi dal Gargano a Capo di Leuca: nasce così una giornata con un programma di fruizione delle risorse culturali, ambientali e naturalistiche, dei borghi pugliesi che consente di creare per un giorno, il 22 aprile, una rete di 99 comuni della Puglia che condividono una iniziativa unica di accoglienza turistica. Il progetto è portato avanti da Puglia Promozione e Confcommercio: a illustralo sono stati l’assessore allo sviluppo economico, turistico e culturale, Loredana Capone, e il presidente di Confcommercio Puglia, Alessandro Ambrosi. “Fra i patrimoni culturali della Puglia- ha spiegato la Capone- troviamo proprio i borghi, che da noi usiamo chiamare più comunemente paesi, forse perché prevale il senso di insediamento umano a carattere rurale. Un patrimonio che ben si presta per un turismo sostenibile e per tutto l’anno, contribuendo ad ampliare e integrare l’offerta turistica regionale”. E proprio nei borghi si dipaneranno gli itinerari gratuiti di “99borghi”, un esperimento per rendere fruibili fuori dalla stagione canonica i borghi della Puglia.
I 258 comuni della Puglia sono a volte delle vere e proprie cittadine, ma per la maggior parte sono paesi al di sotto dei 15 mila abitanti e ci sono anche tanti paesini con meno di 5000 abitanti che sono oltre un terzo del totale. “La dimensione può essere già di per sè un valore- spiega la Capone- Alcuni sono a rischio spopolamento e pertanto è fondamentale preservarne il patrimonio autentico, inserendoli in itinerari turistici. Il progetto, quindi, è anche un omaggio ai luoghi meno conosciuti, a quelle città, alcune medievali, che spesso non rientrano nei programmi dei turisti, ma che sanno offrire sensazioni particolari, dove il tempo sembra essersi fermato. Molti si possono fregiare del titolo di Bandiere Arancioni, Bandiere Blu, Borghi Autentici, Borghi più belli d’Italia, Città Bio, Città Slow, Gioielli d’Italia. A volte racchiudono sorprese e conservano per la maggior parte una autenticità e una tradizione ormai sempre più rare”. In ogni caso si tratta di méte inconsuete per i turisti, sono di mare e dell’entroterra, sono una esperienza da provare. Sempre sono tenuti insieme da un filo nascosto che è il senso di appartenenza e di attaccamento delle loro popolazioni che conservano la memoria di un passato che ha lasciato piazze, chiese, castelli e torri inattesi e spesso sconosciuti agli stessi pugliesi”.
Data: 27 Mar 2017
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