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“L’Italia è impegnata in una complessa transizione e il Sud ha il problema di non morire. La Puglia è in mezzo. Fa meglio del Sud, fungendo – fra competitività e innovazione – quasi da scialuppa”. In tema di competitività e innovazione la “Puglia è una giuntura con una sua consistenza che mantiene il Mezzogiorno agganciato al resto dell’organismo italiano. Di fatto, prova ad impedire che il Sud sprofondi”. È la valutazione espressa dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, che ha chiesto alla Svimez elaborazioni ad hoc sulla Puglia. Secondo lo studio, gli investimenti pubblici in innovazione sono saliti dal 3,1 del totale nazionale del 2002, al 3,4 di oggi, mentre il personale addetto a ricerca e sviluppo nelle imprese private è passato dal 14% del totale meridionale e dall’1,37% del totale nazionale del 2002 rispettivamente al 19,78% e all’1,83% di oggi.
Capitolo a parte meritano i dati riferiti all’export: “All’apice della crisi, la Puglia conserva un ritmo nelle esportazioni che la mantiene agganciata al treno nazionale e riassegna ad esse una funzione di traino di un Sud che sta vivendo una condizione greca: nel 2014, le esportazioni pugliesi sono il 2,06% di quelle nazionali (in linea con gli anni precedenti) e il 19,97% di quelle meridionali (quasi tre punti in più rispetto al primo anno di crisi internazionale): lo scenario economico “inserito in una tendenza storica di medio e lungo periodo – appare dunque confermare la natura della Puglia di punta più avanzata del Sud, assegnare ad essa il ruolo di avamposto sui mercati internazionalizzati e prospettare una crescita strategica in grado di unire all’innovazione informale il lievito della Ricerca e Sviluppo più formalizzata. Tutto questo non è assolutamente poca cosa”.
I dati sono stati commentati con moderata soddisfazione dall’assessore regionale allo sviluppo economico Loredana Capone: “Innovando abbiamo trainato il Mezzogiorno- ha sottolineato la Capone-L’analisi del Sole 24 Ore conferma le scelte innovative fatte in questi anni per aiutare le imprese ad investire e a collaborare con i centri di ricerca. La pluralità degli strumenti messi in atto con la sezione Ricerca industriale, l’Arti e le nostre Società in house, ha contribuito a generare la cultura dell’innovazione con numerose azioni, incentivi e partenariati. La strada che abbiamo davanti è ancora lunga perché c’è tanto da fare, ma evidentemente è la strada giusta. Oggi abbiamo l’orgoglio di vedere come il nostro sforzo di regione del Sud, pur nella crisi e nelle difficoltà, ha avuto un valore”. Con lo sguardo rivolto al futuro.
Data: 3 Mar 2016
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