Nonostante una modesta erogazione del credito da parte delle banche, nel 2015 l’economia pugliese è tornata a respirare e, dopo tre anni di recessione, una “lieve crescita” evidenziata da un aumento del 3,8% del fatturato industriale e dalla crescita del 2,4% dell’occupazione, pari a 27mila unità. Sono i dati del rapporto sulla economia della Puglia curato dalla Banca d’Italia, presentato a Bari.
In base alle stime disponibili, “nei primi mesi del 2016 la dinamica espansiva dei prestiti è proseguita”. La crescita dell’erogazione del credito è stata “trainata dai prestiti alle famiglie” (0,9% a fronte dello 0,6% nel 2014), e dalla crescita dei mutui per l’acquisto di abitazioni (+1%). Un risultato in linea con l’aumento delle compravendite (+3,3%): tra i settori produttivi che hanno registrato migliori performance, c’è quello meccanico, rappresentato soprattutto dal distretto aerospaziale, mentre si riduce il fatturato nell’industria chimica e nel comparto metallurgico. Quest’ultimo risultato, secondo lo studio, è dovuto alla flessione della produzione del siderurgico Ilva, a Taranto, che ha frenato anche le esportazioni, cresciute solo dello 0,7% rispetto a una media del Mezzogiorno del 4%. In controtendenza, il settore calzaturiero che tra il 2011 e il 2014 aumenta l’export del 4,5% per 276 milioni. Bene anche l’agricoltura con un aumento del valore aggiunto e delle quantità di produzione di pomodori, uva e olive; mentre la spesa per beni durevoli è cresciuta del 6,3% soprattutto per effetto della vendita di autoveicoli. Nel settore del turismo, invece, gli arrivi aumentano del 5% e crescono le presenze (+1,9%)
«Entro l’anno avremo per la Puglia, la Basilicata e la Calabria l’istituzione dell’arbitro bancario e finanziario, che si realizza in un collegio che deciderà su una composizione stragiudiziale delle controversie tra banca e cliente, e poi una segreteria tecnica che farà capo alla sede di Bari, che affronterà le tematiche relative al rapporto tra la banca, il risparmiatore e l’impresa-ha assicurato il direttore della sede di Bari della Banca d’Italia, Pietro Sambati-la tutela del risparmio è un obiettivo anche per la banca. Perché se il risparmio è stabile rimane in banca e anche la banca è stabile». «Queste tematiche – ha concluso – sono molto importanti perché si inseriscono nell’ambito della tutela del risparmiatore, e servono a rafforzare la fiducia con la clientela». Cambiano infine le tipologie richieste per quanto riguarda i posti di lavoro, precisa lo studio, si tratta di posizioni “non qualificate”, per cui non è necessaria la laurea. In prevalenza sono posti di lavoro “a tempo parziale e determinato”. E, anche se l’aumento dell’occupazione ha interessato “tutte le fasce d’età”, riguarda “in particolare gli occupati con almeno 55 anni”. Tuttavia, questo incremento ha portato alla conseguente riduzione del tasso di disoccupazione che si attesta al 19,7%.
Data: 20 Giu 2016
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