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Prima nidificazione, anche Torre Guaceto ha il “suo” cavaliere d’Italia

Prima nidificazione, anche Torre Guaceto ha il “suo” cavaliere d’Italia

Come ogni dama che si rispetti, anche la Riserva Naturale di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, ha il suo…Cavaliere. Il cavaliere d’Italia, volatile raro e protetto da leggi internazionali, ha infatti messo su famiglia a Torre Guaceto. Questo uccello è un animale migratore, sverna in Africa e nidifica a nord del Mediterraneo. E’ una specie rara e tutelata dalla direttiva uccelli (79/409/CEE). Scientificamente conosciuto come Himantopus himantopus, questo animale appartiene all’ordine dei Caradriformi e al sottordine dei Limicola, cioè a quelle specie che vivono in luoghi palustri e si nutrono degli insetti raccolti nel limo. Il cavaliere d’Italia ha zampe e becco lunghi e livrea bianca con ali nere. Costruisce il nido nel limo radunando rametti e sassolini. Depone da due a quattro uova a covata.

La scoperta operata ieri nella Riserva dal personale

Per permettere agli animali migratori di trovare un luogo in cui poter riacquistare le forze necessarie al viaggio e alla fauna stanziale di poter contare sulla presenza di un luogo sicuro in cui poter vivere e riprodursi, nel 2007 il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha realizzato un imponente progetto con il quale ha creato gli acquitrini, altrimenti detti, chiari d’acqua, oggi presenti in Riserva. E gli animali sembrano aver gradito.
Infatti, ormai da anni il cavaliere d’Italia viene intercettato a Torre Guaceto, quando, durante le sue lunghe traversate raggiunge gli acquitrini della Riserva per rifocillarsi e riprendere le forze prima di raggiungere nuovamente la forma fisica ideale per tornare in volo. Questo volatile è ormai specie nota a Torre Guaceto, ma la vera novità è maturata ieri. Il personale della Riserva ha scoperto un nido appartenente ad una coppia di cavalieri d’Italia e contenente 4 uova.

È la prima nidificazione di questo tipo a Torre Guaceto, un risultato eccezionale se si considera che ciò è avvenuto a seguito della realizzazione dei chiari d’acqua, progettati appositamente per il benessere degli animali e poiché nella Riserva non erano presenti habitat con simili caratteristiche.


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