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Si è chiusa prima quest’anno la stagione dei pomodori, in alcune zone anche 15 giorni prima del previsto in Puglia. In altre regioni italiane come la Campania molte industrie hanno dovuto mandare via il personale chiudendo molto prima rispetto al solito, per fermo di produzione. In Capitanata stanno per fermarsi i due grandi stabilimenti del territorio in quanto sono già state raggiunte le quantità stabilite dagli accordi interprofessionali.
Dopo la prima metà di agosto è stata infatti lavorata nelle industrie una grandissima quantità di pomodori, a questo proposito diversi tir carichi di pomodoro stanziavano davanti alle industrie per diversi giorni senza poter consegnare il prodotto in quanto le industrie erano già ingolfate. Nello scorso mese infatti sono stati circa 70 gli impianti conservieri tra Puglia e Campania.
I lavoratori sono stati messi a dura prova, con stabilimenti che si sono organizzati al massimo per riuscire a tenere il passo con le consegne. La causa scatenante di questo meccanismo è stato il gran caldo che ha trasformato i campi del Foggiano, dell’agro Nocerino-sarnese e del Casertano, in veri e propri forni con temperature percepite che raggiungevano anche i 50 gradi. Il pomodoro è maturato molto più velocemente a queste temperature, arrivando a spaccarsi. Le industrie sono corse ai ripari in fretta e furia per tentare di salvare il più possibile. Molti impianti non erano ancora pronti per iniziare a lavorare come ha sostenuto Michele Ferrandino, presidente provinciale della Cia, confederazione agricoltori: «l prodotto è marcito, ora chi risarcisce gli agricoltori?».
«Da quando il tetto di produzione viene rispettato – ha sostenuto Giovanni De Angelis, direttore dell’associazione nazionale dei produttori conservieri del Centro-sud– non abbiamo più scorte di magazzino. La qualità di pelato, passata e concentrato quest’anno è ottima, possiamo fronteggiare così il calo dei consumi che in Italia, negli ultimi anni, ha subito un crollo preoccupante. Va meglio all’estero. Speriamo di rifarci con l’Igp sul pelato, il marchio di qualità».
Data: 8 Set 2017
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