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La strategia di promozione dell’Evo pugliese è pronta per partire grazie alla costituzione del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’olio extravergine a Denominazione di Indicazione Geografica Protetta di Puglia.
A dare la notizia Coldiretti Puglia, che ha reso nota la chiusura del percorso formale della IGP “Olio di Puglia”. Il suo marchio IGP sarà ora ben riconoscibile per il logo distintivo, caratterizzato da un’antica moneta romana che simboleggia l’unità della regione Puglia ed il suo legame storico con la coltivazione dell’olivo.
Come specificato dal Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, il brand IGP garantirà che l’olio extravergine sia di qualità e che rispetti i giusti parametri chimico-fisici.
Il disciplinare, infatti, prevede che solo oli con un elevato livello di polifenoli, i più importanti antiossidanti naturali, possano diventare IGP: per fare ciò è necessario certificare le proprietà con un apposito claim salutistico in etichetta previsto dall’UE. Oltre ad essere sempre fresco, l’olio deve poter essere imbottigliato entro l’anno di produzione e il suo confezionamento dovrà essere effettuato a una distanza definita dal luogo di produzione.
Questo progetto di trasparenza e valorizzazione sarà un ulteriore strumento di trasparenza che aiuterà l’olio d’oliva nostrano ad essere maggiormente consumato nel resto del mondo. Come ricordato da Coldiretti Puglia, in una sola generazione la sua produzione ha fatto un balzo di quasi il 49%. Grazie alla sua esportazione è stata cambiata la dieta di molti Paesi: dal Giappone al Brasile, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania, sulla scia del successo della Dieta Mediterranea, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
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Il suo incredibile successo, dopotutto, ha permesso all’olio extravergine di avere una Produzione Lorda Vendibile pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 750 milioni di euro.
Per salvaguardare i requisiti qualitativi e in particolare la caratteristica tipizzante IGP Olio di Puglia, sono necessari anche l’imbottigliamento e il confezionamento nella zona geografica delimitata. Questo, ha ricordato Coldiretti Puglia, permetterà di garantire il vero autentico dell’olio extra vergine di Puglia e la tracciabilità del prodotto, assicurandone il controllo.
Data: 1 Giu 2020
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