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Trasferire l’approdo del gasdotto Tap da San Foca a Brindisi, riconvertendo la centrale di Cerano e l’ilva. E’ stata questa la soluzione proposta dal governatore Michele Emiliano alla Conferenza sul Clima di Parigi, in presenza del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. “Decarbonizzare la Puglia”: è questo l’obiettivo del numero 1 del governo pugliese, basata sulla presenza di due fabbriche di energia e di acciaio, Cerano di Brindisi e ILVA di Taranto, “che sono le più grandi del settore in Europa, entrambe a carbone”. Le conseguenze? “Pesanti-spiega Emiliano- con livelli epidemiologici molto preoccupanti e, soprattutto, emissioni di polveri sottili e Co2 fuori dall’ordinario. È evidente che il gas costituisce in questo momento un’alternativa senza paragoni rispetto al carbone. Da qui l’idea di dare un senso ad un’altra grande opera infrastrutturale che sta per sorgere in Puglia a seguito di accordi internazionali: il gasdotto TAP, Trans Adriatic Pipeline”.
Il governatore pugliese ha partecipato all’evento dal titolo “Regioni e cambiamenti climatici, la sfida per le comunità locali” organizzato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici in collaborazione con la Società Italiana per le Scienze del Clima e Basque Centre for Climate Change – BC3. insieme al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e a Riccardo Valentini, Capogruppo PD nel Consiglio regionale della Regione Lazio. Il fulcro dell’incontro, cui hanno contribuito esperienze dall’Italia, dai Paesi baschi, dalla California e dall’Unione Europea, è stato il tavolo interregionale di coordinamento sulla strategia di adattamento che vede le regioni italiane collaborare con l’obiettivo di favorire e monitorare l’implementazione di strategie regionali a piani di azione che siano coerenti con la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (SNAC). In soldoni, la proposta di Emiliano è quella di “spostare il suo approdo da Melendugno al porto di Brindisi, dove il gasdotto si aggancerebbe ad una rete già esistente, e fare in modo che quel gas (si parla di 20 miliardi di metri cubi l’anno) vada ad alimentare sia la centrale elettrica di Cerano che l’acciaieria dell’ILVA. Ci rendiamo conto che è uno sforzo importante ma penso ne valga la pena. Anche perché essere qui senza fare proposte concrete non avrebbe senso. Partecipare significa naturalmente condividere i principi e i valori della Conferenza sul Clima, dare un contributo all’emancipazione dell’umanità alla sua adolescenza tecnologica e politica, ma poi soprattutto fare qualcosa e subito”.
Data: 11 Dic 2015
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