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Nel cuore di Giovinazzo, a pochi metri dal mare, sorge la cattedrale della città, un luogo di culto in cui si fondono lo stile romanico e quello gotico.
Edificata sulle rovine di un edificio ancora più antico, sullo stile della basilica di San Nicola di Bari nella sua parte orientale, questa struttura, dedicata a Santa Maria Assunta, è stata costruita durante il periodo normanno (circa nel 1125), ed è stata poi consacrata un secolo più tardi, il 23 maggio 1283. Come tipico dello stile romanico, anche la cattedrale di Giovinazzo fu costruita su tre navate, tra loro suddivise dalle colonne ed era costituita da un soffitto a capriate, falsi matronei e un pavimento musivo. Di questa primordiale forma, tuttavia, oggi restano poche tracce: nel Settecento i lavori di ristrutturazione hanno rivoluzionato tutto il suo aspetto, trasformandone i suoi interni secondo lo stile architettonico più in voga durante quegli anni: quello barocco.
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Per fortuna, però, è possibile notare alcuni riferimenti appartenenti allo stile romanico nel suo prospetto posteriore, chiuso tra due torri campanarie oltre che in alcune zone del presbiterio e della cripta.
Al momento, dunque, la cattedrale di Giovinazzo conserva al suo interno le tipiche caratteristiche del barocco e mantiene le sue tre navate però suddivise da pilastri e tre cappelle differenti per lato. L’abside, invece, si contraddistingue in tutta la sua bellezza grazie alle tele seicentesche all’epoca dipinte dal giovinazzese Carlo Rosa. Nel presbiterio, invece, ci sono tracce di mosaici appartenenti all’antica pavimentazione romanica della cattedrale, che, stando agli studi effettuati, dovrebbero risalire alla fine del XII secolo. Non distante da quest’ultimo, ci sono altri oggetti risalenti al l’antica struttura: una tavola bizantina del ‘200 che raffigura la Madonna di Corsignano e una quattrocentesca sulla quale è presente il Redentore.
A meritare assolutamente una visita, infine, è la cripta della cattedrale. Gli ambienti sotterranei sono visitabili dalla navata sinistra della chiesa, sulla quale è presente una scalinata che permette l’accesso a quella che un tempo veniva chiamata “chiesetta dei crociati“.
Costituita da una piccola chiesa composta da 15 crociere che poggiano su 10 colonne di marmo cipollino e su 12 pilastri che sporgono dai muri perimetrali, la cripta della cattedrale di Giovinazzo veniva un tempo utilizzata per seppellire i nobili. Non è un caso, dunque, che al suo interno siano presenti le spoglie del giovinazzese Antonio Sindolfi e altre lastre tombali appartenenti al lontano XIV secolo.
Apparentemente una chiesa comune in Puglia, la cattedrale di Giovinazzo è in grado di stupire i suoi ospiti per merito dei suoi colori vivaci presenti all’interno della struttura, che risultano essere sì in contrasto con l’esterno romanico ma non per questo meno affascinanti.
Foto dal sito ufficiale del Comune di Giovinazzo.
Data: 21 Gen 2020
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