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Bari, il capoluogo pugliese, può vantare di avere una meraviglia in città: la Basilica di San Nicola.
Situata nel cuore della città vecchia di Bari, fu costruita seguendo lo stile architettonico romanico e, in effetti, fu affidata alla custodia della Santa Sede. È stata resa così famosa non solo grazie alla sua bellezza, ma in seguito alla decisione di porvi al suo interno le reliquie di San Nicola.
Sarà impossibile non restare a bocca aperta fissando dal basso verso l’alto la Basilica, data la presenza di affreschi e arcate stupefacenti. Al suo interno si trova la famosa cattedra di Elia, uno dei maggiori plessi scultorei del romanico pugliese risalente alla fine del XI secolo.
Una particolarità di San Nicola è sicuramente che molti sono i cristiani ortodossi che lo venerano, soprattutto i cristiani ortodossi russi: in seguito alla fine dei regimi totalitari e all’apertura verso il mondo dell’Europa dell’Est, il turismo fu incrementato a tal punto che la basilica diventò un luogo di ritrovo per molti pellegrini.
Ma la Basilica non nasconde solo una storia architettonica; ogni struttura antica con una tale importanza, cela sempre dietro le sue arcate e la sua maestosità, un alone di mistero e magia. I primi miracoli legati alla figura di San Nicola sono datati al IX secolo, riconducibili all’invasione musulmana del Mediterraneo e all’iconoclasmo: San Nicola rappresentò il liberatore dei rapiti e dei prigionieri durante l’invasione e, per quanto riguarda l’iconoclasmo, sono rapportati tutti quei miracoli in cui il Santo chiedeva di essere venerato. Inoltre San Nicola fu considerato come il Santo capace di domare la forza dei venti e la violenza delle onde, forse è per questo che la basilica sorge a poca distanza dal mare che lambisce le coste baresi.
Ogni storia e leggenda è stata tramandata nel corso dei secoli dai nostri antenati, di generazione in generazione, subendo delle trasformazioni di bocca in bocca. Nonostante ciò, non si può negare che la leggenda più famosa in Occidente è quella dei tre bambini risuscitati. In realtà anticamente, per indicare la figura dei bambini si diceva anche “innocenti” e, a tal proposito, si pensa che i traduttori scambiarono la resurrezione di tre innocenti con quella di tre bambini. Ma la cosa interessante è il miracolo di San Nicola: si narra che un giorno il Santo entrò in un’osteria e chiese del pesce all’oste. L’uomo portò la pietanza ma il Santo si accorse di mangiare carne umana. Così si fece portare dall’oste a vedere dove conservava il pesce ed era proprio lì che c’erano i tre bambini morti. Con la sua preghiera San Nicola fece ricomporre i corpi dei bambini che tornarono in vita e l’oste decise di convertirsi.
Ci sono moltissime versioni di questa leggenda sul miracolo di San Nicola, che probabilmente hanno dato vita alla figura del Santo come protettore dei bambini a tal punto da diventare Santa Claus che il 6 dicembre porta i doni a tutti i bambini. Le altre versioni della leggenda, hanno creato una figura del Santo differente: nacque il patronato delle scuole e l’usanza folcloristica del 6 dicembre, dove si celebra la festa dello studente con il particolare del boy bishop: il ragazzo vescovo.
Data: 20 Set 2017
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