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Si coltiva sulla dolci terre pugliesi, in provincia di Foggia, la Bella di Cerignola, anche detta Bella della Daunia, nota per essere l’oliva da tavola più grande al mondo, con origini molto antiche. Alcuni ritengono che questa particolare cultivar derivi direttamente dalle olive Orchite dell’antica Roma, di cui si trova traccia negli scritti di Columella. Per altri proverrebbe dalla Spagna e sarebbe arrivata nel territorio di Cerignola intorno al 1400 mentre alcuni suppongono che questa denominazione derivi dalla tipologia di trasformazione utilizzata a Cerignola, appunto quella spagnola o sivigliana. Questa metodologia prevede che il frutto venga trattato con della soda per ridurne l’amaro e subito dopo viene lavato con acqua corrente e conservato con l’aggiunta di sale in fusti o vasi di vetro o terracotta. Negli altri territori non è mai stata trovata una pianta simile, pertanto questa varietà si considera autoctona dell’agro di Cerignola.
Un’oliva la Bella di Cerignola con un alto valore alimentare favorito dall’ambiente pedo-climatico in cui si coltiva, un luogo unico nel suo genere ed irripetibile in altre zone, nel 2000 quest’oliva ha ottenuto la registrazione a livello europeo come “La Bella della Daunia DOP”. Verde, nera, polposa e saporita, quest’oliva riesce comunque a mettersi in mostra a tavola, portando in alto il nome del Tavoliere delle Puglie.
La sua coltivazione si considera da sempre un’attività di grande rilievo per la città, dove inizialmente si trasformava per uso domestico e successivamente, con un fenomeno migratorio, si diffuse anche nel resto del mondo, particolarmente negli Stati Uniti d’America, fino a divenire una delle olive da mensa più apprezzate. Da questa varietà d’oliva non si produce infatti l’olio ma resta un prodotto da tavola, per le sue qualità e dimensioni mastodontiche. Quest’oliva infatti può arrivare fino ad un peso di 30 grammi, con una forma allungata simile a quella di una susina, con una polpa compatta e croccante, di cui la stessa polpa rappresenta l’85% del frutto.
Già a partire dall’Ottocento le olive della tipologia Bella di Cerignola venivano spedite nella zona orientale degli Stati Uniti, in piccoli recipienti di legno detti “Cugnett” e in barili di legno detti “Vascidd”. Le olive più belle e grandi sono quelle con requisiti che rispondono al disciplinare di produzione della DOP La Bella della Daunia, una varietà della Bella di Cerignola, che si trasformano e commercializzano sia come olive verdi che come olive nere con il prestigioso Marchio Europeo di Denominazione d’Origine Protetta.
Data: 18 Apr 2018
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