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Una barca sequestrata alla criminalità organizzata si è trasformata in un’occasione di riscatto per i piccoli detenuti del carcere minorile di Bari. La nave Kalimchè, infatti, fino all’anno scorso, prima della sua confisca, era utilizzata per il trasporto clandestino dei migranti.
L’imbarcazione, sottratta dalle mani degli scafisti, dopo aver trascorso circa un anno nel porto di Otranto, è tornata a galleggiare solamente dopo essere stata restaurata da otto minori del carcere e da esperti in materia.
Il progetto, dal nome “Il Cantiere d’Amare”, è stato realizzato dall’associazione di promozione sociale ‘Marcobaleno’ di Bari ed è vincitore dell’edizione 2018 del concorso ‘Orizzonti solidali’, promosso dalla Fondazione Megamark.
Il ritorno della Kalimchè si è potuto realizzare grazie alla concessione del Ministero della Giustizia per le attività di riabilitazione dei giovani in situazioni di disagio e alla collaborazione con le associazioni Libera di don Luigi Ciotti e Marcobaleno di Bari e intende offrire una seconda possibilità ai minori in carcere.
Il progetto, innovativo, testimonia che la legalità è possibile grazie alla collaborazione tra enti pubblici e privati.
La barca si è trasformata in una biblioteca sull’acqua aperta a tutta la comunità, dove ragazzi, adulti e anziani si trasformeranno da fruitori a protagonisti della cultura. I ragazzi, durante i lavori di restauro, sono stati adeguatamente seguiti da una seconda fase di restauro degli interni dell’imbarcazione, con il contributo di tecnici della scuola di vela. La collaborazione tra il Centro Giustizia Minorile per la Puglia e la Basilicata e l’assessorato al Welfare del Comune di Bari, con il progetto Bari Social Boat, ha subito mostrato entusiasmo in tutti i partecipanti all’iniziativa.
Il costo complessivo di questo progetto è stato di 90 mila euro e ha portato all’allestimento dell’imbarcazione e di tutti i presidi della lettura popolare, chiamati Spazi sociali per leggere.
Data: 12 Lug 2019
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