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Nicola Loiotile ha 48 anni, è di Bari ed è affetto da sclerosi multipla da 9 anni: l’anno scorso, nel giugno 2016, ha scoperto la cannabis terapeutica e i benefici che questa gli procura, ma la legge “rischia” di farlo passare per un “cliente” di pusher. La prescrizione di cannabis ad uso medico in Italia è infatti prevista nel dolore cronico e in quello associato a sclerosi multipla e lesioni del midollo spinale, come chiarito dal Ministero della Salute. Però, denuncia Nicola, “la burocrazia costringe me e tanti altri malati a dover ricorrere al mercato illegale per recuperare la cannabis, perché tra un ciclo e l’altro della terapia che ci prescrive il medico, capita di stare anche mesi senza il farmaco”.
Nicola, membro attivo dell’associazione no profit “LapianTiamo”, con sede a Racale, spiega che dovrebbe “assumere ogni giorno un grammo di Bediol, che mangio; e due grammi di Bedrocan che inalo”. Ma “da due mesi attendo di poter avere il Bedrocan e in passato sono stato anche 3 mesi e mezzo senza entrambi i farmaci. Per questo motivo – spiega – si va spesso a cercare la cannabis altrove sperando di poter stare finalmente meglio. Ma spesso capita di trovare un prodotto di pessima qualità, che fa star male”. Il suo appello è tutto per il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Non è civile lasciare per mesi senza farmaco delle persone che soffrono come noi: trovo necessario intervenire e porre rimedio a un meccanismo che condanna noi malati a sofferenze”. Nicola non è solo: “Ho molti amici che mi danno una mano, anche nel piantare cannabis, ma da solo non ce la faccio”. Il suo calvario è quello di 114mila persone che in Italia soffrono di questa malattia che causa lesioni al sistema nervoso centrale.
Data: 3 Lug 2017
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