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Il Policlinico Riuniti di Foggia risulta essere all’avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo della chirurgia robotica in ambito urologico.
Dietro impulso dell’Azienda diretta dal dott. Vitangelo Dattoli, infatti, è stato sviluppato un software capace di integrare le immagini della TAC o della Risonanza Magnetica all’interno della consolle robotica nel corso di interventi di asportazione della prostata per tumore.
A questo punto, dunque, dalla Risonanza Magnetica viene ricostruito un modello 3D della prostata all’interno del quale sono indicate a colori le aree tumorali da sovrapporre alle immagini acquisite durante l’intervento chirurgico di prostatectomia robot assistita.
Come ha poi spiegato il prorettore dell’Università di Foggia e Direttore della Clinica Urologica del Policlinico di Foggia, il prof. Giuseppe Carrieri, con questo passo si è entrati a pieno all’interno della chirurgia di precisione. Tramite questa nuova tecnologia, infatti, è possibile individuare con precisione millimetrica le sedi della prostata interessate dal tumore, permettendo così il risparmio di strutture anatomiche essenziali per la ripresa precoce della continenza urinaria e dell’erezione, senza che il risultato oncologico dell’intervento venga compromesso.
Come intuibile, dunque, si tratta di una chirurgia personalizzata e modellata a misura del paziente e che permette di ottenere dei risultati che fino a qualche anno fa erano ritenuti impensabili.
Uno scenario analogo, infine, è presente nell’ambito della chirurgia robotica che viene utilizzata per il trattamento delle neoplasie renali. Grazia a questa tecnologia, inizia a diventare sempre più frequente evitare la completa asportazione del rene, limitandosi alla resezione della sola massa tumorale, il cui procedimento si rende possibile grazie alla visione tridimensionale ad alta definizione a alla meccanica delle braccia robotiche che consentono di operare con estrema precisione e delicatezza. Quando, invece, le masse tumorali non sono semplici da localizzare poiché crescono all’interno del rene e la loro individuazione per la resezione chirurgica può mettere a rischio il tessuto sano circostante, grazie all’acquisto della sonda, si permette di accedere alla cavità addominale attraverso alcune piccole incisioni cutanee che aiutano nell’individuare intra operatoriamente il confine tra il tessuto renale sano e tumorale e quindi a procedere per una più precisa resezione del tumore con risparmio del tessuto renale sano peritumorale.
I vantaggi, come facilmente intuibile, sono tutti da ritrovare nella reazione meno traumatica: le cicatrici sono sempre meno vistose e, inoltre, il paziente può così godere di un ritorno sempre più precoce alla propria attività quotidiana e lavorativa.
Data: 17 Feb 2020
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