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Il panzerotto è l’icona della cucina pugliese di strada: un involucro di pasta lievitata, ripieno e fritto fino a doratura. Nato nel ‘500 come piatto di sopravvivenza, il panzerotto pugliese oggi schiude tutta la sua naturale eleganza in chiave gourmet. Scopri tre varianti che portano l’esperienza del panzerotto a un livello superiore.
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Una linea tra tradizione e sapore deciso. L’impasto è quello tipico (pomodoro e mozzarella), ma si arricchisce con capperi sotto sale e acciuga morbida. Il risultato è una delicatezza filante con un’anima sapida che richiama la cucina marinara, perfetta per chi cerca un gusto intenso ma equilibrato.
Una versione cremosa e sofisticata del panzerotto pugliese. Il ripieno è composto da mozzarella a cubetti, Parmigiano Reggiano grattugiato e pomodorini freschi tagliati a pezzettini. Il Parmigiano aggiunge una nota umami e corposa, mentre il pomodoro regala freschezza. Ideale per una pausa elegante e golosa.
La proposta gourmet ambasciatrice del mare Adriatico. Le capesante vengono scottate e spezzettate, poi adagiate nell’impasto insieme a granella di pistacchi. Una riduzione leggera allo zafferano, spennellata all’interno, dona un profumo avvolgente. Il risultato è un panzerotto raffinato, che unisce i profumi del mare a una nota calda e aromatica.
Per preparare un panzerotto pugliese perfetto si parte da un impasto semplice a base di farina, lievito, acqua tiepida, olio extravergine e un pizzico di zucchero. Dopo averlo lavorato fino a renderlo elastico e liscio, si lascia lievitare in una ciotola coperta fino al raddoppio del volume. Una volta pronto, si divide in sei palline da circa 120 grammi, che vengono stese in dischi di 18–20 cm di diametro. Al centro di ogni disco si aggiunge il ripieno scelto, lasciando un bordo libero di circa 1,5 cm. e si richiude a forma mezzaluna, sigillandolo bene con le dita o con una forchetta. Una sigillatura precisa è fondamentale: evita che il ripieno fuoriesca durante la frittura e garantisce una doratura uniforme e senza rotture. Se il bordo dovesse risultare asciutto, si può spennellare leggermente con acqua per far aderire meglio le due estremità. Ora i panzerotti sono pronti per essere fritti in abbondante olio caldo (170–180°C) per 2–3 minuti per lato, pochi alla volta per non abbassare la temperatura. È importante mantenerla costante per tutta la durata della cottura, per evitare che assorbano troppo olio o brucino all’esterno restando crudi all’interno. Quando risultano dorati, si scolano su carta assorbente e si servono subito, caldi e fragranti. In alternativa si possono cuocere al forno, spennellati con olio, a 200°C per circa 20 minuti in modalità ventilata.
Per rendere i tuoi panzerotti ancora più soffici e dorati, puoi arricchire l’impasto con una piccola patata lessa schiacciata: un trucco semplice, ma efficace, usato in molte ricette tradizionali del sud. In alcune zone della Puglia, questo tocco dona alla pasta una morbidezza interna che contrasta con la croccantezza della frittura. Il panzerotto pugliese, oggi protagonista anche di interpretazioni gourmet, è stato inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), a testimonianza della sua importanza non solo gastronomica, ma anche culturale. Un simbolo di convivialità, nato per essere condiviso. Un ultimo consiglio pratico: dopo averli farciti e sigillati, i panzerotti vanno fritti subito, senza lasciarli riposare troppo a lungo. In questo modo, l’impasto manterrà elasticità e non rischierà di aprirsi durante la cottura, garantendo una frittura asciutta e uniforme.
Il panzerotto, tra le ricette pugliesi più amate e rappresentative, non è solo un simbolo di convivialità, ma una tela perfetta per esplorare fusione di sapori, tradizione e creatività. Che tu scelga la versione arricchita, il mix formaggi o l’interpretazione “mare & terra”, al primo morso sentirai tutta la poesia gastronomica della Puglia. Il panzerotto gourmet a casa tua: un momento perfetto da vivere con lentezza, amicizia e sapori autentici. Enjoy!
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