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Foggia ride, Bari no. E’ l’esito delle scelte prese da Trenitalia: dal prossimo 11 giugno, la compagnia di bandiera per il trasporto su rotaie nella nostra nazione ha infatti approntato una nuova coppia di collegamenti no-stop da Foggia verso la Capitale con fermata intermedia a Caserta. Soluzione sperimentale, dettata però non solo da “valutazioni di mercato”, motivazione addotta da Trenitalia, ma anche dalle diverse richieste arrivate per mezzo di istituzioni, partiti e associazioni circa la mancanza di adeguati collegamenti mattutini tra la Capitanata e la Capitale. Al mattino la partenza è prevista alle 5.22 con arrivo alle 8.23, il ritorno da Roma è alle 17 con arrivo alle 19.56. Soluzione che permetterebbe di potenziare il Caserta-Roma, asse sul quale il pendolarismo è molto forte, e al tempo stesso di permettere viaggi di lavoro in giornata per Roma.
A restare scontente sono però Bari e la Bat: le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Orsa e Ugl, pur esprimendo “apprezzamento” per il nuovo diretto Foggia-Roma, fanno notare che «l’orario di partenza individuato (ore 6 circa) di fatto esclude una larga parte di utenza delle restanti province pugliesi dalla fruizione del servizio», perché non esiste un treno regionale in grado di condurre i pendolari a Foggia entro le 5,22 del mattino. Sempre in questa ottica, i sindacati chiedono «la riattivazione del servizio Freccia Rossa sulla direttrice Adriatica esteso fino a Lecce per lo meno nel periodo estivo, tenuto conto dell’alta frequentazione registrata su quella tratta in quel periodo dell’anno”. Azione per la quale servirebbe un contributo economico della regione, che per voce dell’assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, ha invece commentato positivamente l’ufficializzazione del nuovo collegamento: “Poter finalmente arrivare a Roma alle 8:30 e non a mezza mattinata è la vittoria del buonsenso e dei bisogni reali delle persone –le parole di Piemontese- in tempo utile per pianificare una normale giornata di lavoro o di commissioni e rientrare a casa”. Per qualcuno una linea che strozza la Regione e taglia fuori tutte le altre cinque province pugliesi, per altri un passo in avanti.
Data: 19 Mag 2017
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