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Metalmeccanico a Foggia, 127 nuovi posti nell’azienda ex Finmeccanica

Metalmeccanico a Foggia, 127 nuovi posti nell’azienda ex Finmeccanica

Alla luce della ripresa economica, la grande azienda foggiana ha aumentato l’occupazione. Entro il 2018 ci sarà la nuova commessa per il Boeing 737, per iniziare un anno all’insegna del lavoro e della prosperità. Al momento sono circa mille i posti di lavoro garantiti dall’azienda che sta cercando di fare il possibile nel salvaguardare l’occupazione locale in un periodo di sofferenze e crisi. Sono stati confermati dalla stessa Alenia ben 51 lavoratori che dopo i tre anni di lavoro interinale avrebbero potuto essere licenziati. Lo stabilimento ha deciso invece di inserirli nell’organico aziendale. Una circostanza considerata molto positivamente negli ambienti aeronautici, una ventata d’ottimismo in vista di altre commesse.

Entro la fine del 2018 arriveranno nuovi ordini per il Boeing 737, si parla inoltre di nuovi programmi industriali. Lo stabilimento di Foggia si identifica infatti come un centro di eccellenza nazionale sulle lavorazioni di fibra in carbonio. L’azienda di Borgo Incoronata ha bisogno di cambiare passo, nonostante i grandi programmi industriali come lo stabilizzatore del Boeing 787 o l’ala del caccia militare F35 con altre lavorazioni storiche non sono considerate certezze assolute.

Nelle ultime fasi di produzione dello stabilizzatore Dash8 o del Boeing 787 per il quale lo stabilimento di Foggia si è occupato di produzione e montaggio, si è vista l’assegnazione dei successivi programmi Dash9 e Dash10 allo stesso solo nella fase di produzione, vista la levata di scudi dei sindacati americani che hanno richiesto e preteso una fetta di commessa in patria, ovvero quella del montaggio. Non sempre le scelte operate sino ad ora sono state le migliori, il processo di internazionalizzazione ha portato alla Dema di Somma Vesuviana lo stabilizzatore dell’aereo regionale del consorzio italiano e francese Atr; un vero e proprio boomerang per l’azienda di Foggia che ha dovuto supportare e sopportare costi di manodopera più alti oltre a dover fornire ed organizzare corsi di aggiornamento tecnico su una produzione fuori dai quadri tecnici.

Il programma Bombardier, velivolo regionale di fabbricazione canadese, si è rivelato antieconomico ed impegna più di 120 dipendenti che altrimenti avrebbero già perso il posto di lavoro finendo in cassa integrazione. Insomma la più grande azienda aeronautica del nostro paese sta difendendo e mantenendo i posti di lavoro nella tutela dei dipendenti e della stessa economia territoriale. Un equilibrio che si spera di riuscire a mantenere anche nel corso del nuovo anno appena iniziato.


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