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Le faggete della Foresta Umbra, nel Parco Nazionale del Gargano, sono Patrimonio dell’Umanità. A stabilirlo è stata la Commissione UNESCO – World Heritage con una cerimonia avvenuta a Cracovia, in Polonia, dopo che la zona era stata oggetto di una visita dell’ispettrice cinese Lu Zhi (inviata dell’Iucn, l’unione internazionale per la conservazione della natura): un traguardo, quello della provincia di Foggia, ottenuto in combinazione con le faggete dei parchi del Pollino, dell’Abruzzo e delle foreste del casentino, in Toscana, e all’estero le foreste di faggi di alcuni altri paesi europei. L’area entra così a far parte dell’elenco di faggete inserite nella rete europea delle foreste vetuste di faggio della quale fanno già parte le faggete della Slovacchia, dell’Ucraina e della Germania e alla quale ambiscono 10 siti italiani dei 67 europei candidati.
Quello dell’UNESCO per le “faggete vetuste” della Foresta Umbra è un riconoscimento noto come “seriale”, atto a premiare dei contesti per destinazioni e beni singoli. La straordinaria biodiversità della zona è spesso stata oggetto di studi di esperti internazionali: come quello di Stefan Schnitzer, professore del dipartimento di Scienze biologiche dell’Università del Wisconsin-Milwaukee (Stati Uniti d’America), che ha voluto osservare le liane del Gargano per paragonarle a quelle delle foreste tropicali. La Puglia può quindi celebrare i suoi alberi imponenti – i faggi sono in grado di raggiungere anche i 45 metri e i 350 anni di età: “Abbiamo sempre creduto fortemente nel valore naturalistico della Foresta Umbra – commenta l’assessora regionale al Turismo Loredana Capone – perché rappresenta uno dei simboli del parco nazionale del Gargano al quale l’intera comunità è profondamente legata”.
Data: 11 Lug 2017
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