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Befana ed Epifania: una tradizione ben presente anche in Puglia

“Celebrata in tutta Italia (e non solo), la Befana è una figura molto amata anche in Puglia.”
Befana ed Epifania: una tradizione ben presente anche in Puglia

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana viva viva la Befana!”. Ciascuno di noi ha cantato questa canzone fin da piccoli e l’ha sicuramente insegnata ai propri figli, che non vedono l’ora che arrivi la notte tra il 5 e 6 gennaio per ricevere una calza ricca di leccornie.

L’Epifania (“che tutte le feste porta via”, altra filastrocca conosciutissima), per merito di questa figura leggendaria al pari di Babbo Natale, si posiziona come una delle occasioni più attese da grandi e piccini.

Ma qual è la vera storia della Befana? E perché l’anziana signora che vola su una scopa è solita portare doni a tutti i bambini? Sebbene questa tradizione non sia nata in Puglia, questa figura è molto sentita nel Tacco d’Italia, dove ogni anno vengono celebrati eventi in suo onore.

Se il Covid ci ha precluso la possibilità di assistere a scenografiche discese della vecchia signora dalla gonna lunga e ampia, un grembiule bianco con le tasche e uno scialle per proteggersi dal freddo, ciò non vuol dire che l’Epifania possa essere festeggiata anche tra le proprie mura domestiche.

Origini della Befana, tra significato pagano e cristiano

Le origini della figura della Befana, solita portare i doni ai più piccoli in ricordo a quelli che vennero offerti a Gesù Bambino dai Re Magi, si perdono nella notte dei tempi.

Contrariamente all’immagine cristiana che si ha sull’arzilla nonnina che cavalca la scopa, questo personaggio è in realtà nato tra il X e il VI secolo a.C. ed è stato connesso da riti propiziatori pagani riguardanti i cicli legati all’agricoltura, che, con l’anno appena finito, erano pronti per rinascere come nuovi.

Con l’arrivo del cristianesimo, tuttavia, la Befana ha assunto un nuovo significato: la leggenda narra che mentre Baldassare, Gasparre e Melchiorre cercavano la capanna di Gesù Bambino, chiesero informazioni ad una vecchietta incontrata per strada. Dopo aver declinato l’invito dei Re Magi di unirsi a loro, la donna se ne pentì, motivo per il quale preparò un sacco pieno di dolci da donare al piccolo appena nato. Resasi conto di essersi persa, la donna iniziò dunque a regalare i dolcetti ad ogni bambino, nella speranza di fare cosa gradita.

Il suo gesto continua ad essere apprezzato: l’anziana signora vola sui tetti della città e può anche fare delle magie: non è quindi un caso se la mattina successiva al suo arrivo, quella del 6 gennaio, in tutte le case regni l’armonia e la serenità.


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