puglia blog
Puglia Blog

Home » Puglia Blog » La Puglia pagana: riti arcaici nascosti nel Natale pugliese

La Puglia pagana: riti arcaici nascosti nel Natale pugliese

La Puglia pagana: riti arcaici nascosti nel Natale pugliese

La Puglia pagana non è solo un ricordo scolastico: è un filo che attraversa le pietre delle masserie, la vibrazione degli ulivi e la notte in cui si prepara il Natale. La Puglia, terra di passaggi e dominazioni, ha assorbito nei secoli elementi religiosi e propiziatori provenienti dal mondo greco e romano: antichi culti del sole, della fertilità e del raccolto si sono intrecciati con i riti cristiani, sopravvivendo nei gesti quotidiani del Natale. In questo viaggio racconteremo come alcuni riti arcaici nascosti sopravvivano, in forma attenuata o trasformata, nelle tradizioni natalizie pugliesi. Dalla veglia accesa nei cortili rurali al canto che cerca prosperità, dai fuochi nei boschi alla questua degli zampognari-strinari: in ognuno di questi si può intuire l’eco di un tempo prima della cristianizzazione, della terra come madre e del vento che porta presagi. 

Puglia pagana: la memoria della natura e dell’anno che rinasce

Nella cultura contadina pugliese, l’inverno è più che un tempo di riposo: è il momento in cui la natura sembra spegnersi, per rifiorire. In questo senso, molte pratiche natalizie hanno una radice che potremmo definire “pagana”: propiziatoria, legata al rinnovarsi del ciclo, al ritorno della luce. La questua della strina, ad esempio, è un canto d’augurio che si celebra nel periodo natalizio o invernale. Gli strinari giravano per le case intonando strofe di buon augurio e ricevendo in cambio doni: un rituale di comunità, di scambio, di inizio nuovo. Se guardiamo bene, questo gesto richiama le antiche “calende” e gli auguri propiziatori che segnavano l’ingresso in un nuovo ciclo.

Il canto, la zampogna e l’eco dei pastori

In Puglia, specialmente nelle aree interne o nel Salento, nei giorni che precedono il Natale si odono ancora i suoni della zampogna e degli zampognari che percorrono le strade. Le zampogne, strumenti tipici della transumanza, erano un richiamo alla protezione dei greggi e alla fertilità dei campi. Nei suoni ripetuti e ciclici di questi strumenti si ritrova la stessa cadenza dei riti pagani che celebravano il ritorno del sole e la continuità della vita. Nel Gargano e nella Daunia, ancora oggi, i pastori scendono dai monti portando la loro musica nei paesi: un suono antico che unisce fede e memoria. Questi suoni hanno la forza di un rito che richiama la pastorizia, la montagna, gli uliveti d’inverno, la transumanza. Un gesto che porta in sé la memoria della natura e del tempo che cambia.

Puglia pagana: i fuochi antichi e le veglie di corte

Le veglie d’inverno nelle campagne pugliesi sono state descritte come luoghi di narrazione, di comunità e di attesa. E in ciascuna veglia, il fuoco aveva un ruolo simbolico: accoglieva la famiglia, illuminava la notte, proteggeva dal freddo. In alcune tradizioni natalizie pugliesi, nei giorni dell’Immacolata o della Vigilia, si accendevano fuochi o si manteneva la fiamma viva a segno di accoglienza. Attorno al fuoco si cucinavano ceci, fave accompagnate con il vino caldo: un modo per scaldarsi, ma anche per condividere abbondanza e auspicio. Il fuoco è elemento fondamentale delle culture pagane legate al solstizio e all’anno che rinasce: segno di luce, calore, sicurezza nei giorni più corti. Collegarlo al Natale in Puglia significa riconoscere che una parte di quei riti arcaici vive ancora, sotto la veste moderna della festività.

Accendere un fuoco nella notte più lunga dell’anno era un gesto propiziatorio comune a molte culture antiche. In Puglia, questa consuetudine è sopravvissuta nei falò dell’Immacolata, di Santa Lucia e di Sant’Antonio Abate, quando il fuoco diventa simbolo di purificazione e rinascita. Nei paesi del Salento, le ‘focare’ illuminano le piazze come veri altari di luce. 

Il simbolo nascosto nei gesti quotidiani

Se osserviamo attentamente, nelle tradizioni natalizie pugliesi affiorano segni di una cultura antica: la tavola imbandita con gli ultimi frutti della terra, il pane nuovo, il dolce preparato in famiglia, i canti della strina, la veglia, l’attesa della mezzanotte, l’apertura delle porte alla comunità. Molti gesti del Natale pugliese, come lasciare il pane sulla tavola per le anime dei defunti o conservare un ceppo di legno acceso nella notte di Natale, derivano da antichi riti pagani di protezione e fertilità. Il pane, la farina e l’olio erano considerati doni sacri della terra: offrirli significava invocare prosperità. Anche le cartellate, con la loro forma a spirale, richiamano antichi simboli solari, probabilmente eredità di culti legati al ciclo della luce.

I proverbi dialettali dicono che “Natale a caste e Pasqua addò te jacchje” ma anche che “La notte du Natale nan se dorme…”. In questi detti c’è l’attesa, la soglia in cui si passa dall’anno che “muore” all’anno che “nasce”, un tema che risente fortemente di un substrato pagano legato al tempo, alla natura, ai cicli agricoli. 

Puglia pagana: un ponte tra radici e oggi

Parlare di Puglia pagana non significa negare la fede cristiana né ridurre il Natale a rito contadino: significa piuttosto riconoscere che la tradizione è stratificata, che sotto la superficie del Natale pugliese si conservano tracce di un mondo precedente, che vive nei gesti, nei canti, nei fuochi e nelle veglie. E per chi torna o per chi resta, questo rende il Natale ancora più ricco: un incontro tra radici, memoria e presente. Una stagione in cui il tempo si piega e si confonde: la fede si fa rito, il gesto contadino diventa preghiera. E nei cortili ancora illuminati dal fuoco, tra la voce del vento e le risate della gente, sopravvive la traccia discreta di una Puglia antica, pagana e viva.


Data:

Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link all'articolo.


Iscriviti alla Newsletter

Non riceverai spam ma messaggi in base agli interessi selezionati. Potrai inoltre annullare l'iscrizione in ogni momento.







Inserisci Azienda
Crea la tua Email
Promuovi Evento